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11/18/2024 | Daniele Riosa
“Dobbiamo presentatrici al 50esimo compleanno di Anasf tirati a lucido: la struttura dovrà essere robusta autorevole e organizzata per farci trovare pronti a tutte le evenienze. Un’Anasf che deve essere una delle eccellenze italiane, un’eccellenza unica ma la contempo poliedrica. Un modello di virtù che porti con sé l’orgoglio di una comunità, la nostra, laboriosa e lungimirante, ma soprattutto viva e coesa. Dobbiamo essere un corpo solidale di menti e di cuori che hanno saputo e sapranno rendere le emozioni fatti concreti per continuare a scrivere la storia della nostra amata Italia. Viva l’Anasf viva”. Questo è uno dei passaggi della relazione di Luigi Conte, presidente di Anasf, durante l’apertura dei lavori del XII Congresso Nazionale dell'associazione in corso all'hotel Royal Continental di Napoli. (GUARDA IL VIDEO INTEGRALE)
“Dobbiamo immaginare Anasf – sottolinea Conte - come fosse un modello di pensiero da imitare. Dico solo che siamo stati e siamo un modello culturale quanto distintivo quanto autorevole. Auspichiamo però un cambio di prospettiva, prestando attenzione al fare e meno alle chiacchiere. Dobbiamo proporre un confronto costruttivo, evitare un approccio ideologico e dare una immagine di concretezza”.
“Ci aspetta – prevede Conte - un percorso impegnativo che, da consulenti infrastruttura del Paese, è fatto di sacrifici, ambizione, coesione, lungimiranza, chiarezza degli obiettivi e di affermazione come istituzione del Paese".
Ripercorrendo le cose fatte, il numero uno di Anasf ricorda che “abbiamo fatto undici audizioni in Parlamento, questo è il segno che il nostro valore viene riconosciuto e ci viene chiesto cosa pensiamo rispetto ai temi che andiamo a trattare. In Europa abbiamo fatto ben 75 consultazioni”.
In prospettiva, “sul tavolo ci sono dossier aperti tra cui quello della modalità di svolgimento del servizio di consulenza non più piegato a logiche di potere non meglio identificate, ma orientato a valorizzare mezzo secolo di cultura finanziaria portato nelle case degli italiani dai consulenti. Vorremmo poi che i giovani fossero di più raccontando loro il fascino che questa professione esercita, evidenziando che l’esempio vale più della regola. Noi siamo l’esempio affinché i giovani si avvicinino alla professione. E poi c’è la digitalizzazione, ovvero il futuro della professione. Dobbiamo fare in modo che sia un processo da assecondare e non da subire. Dobbiamo ampliare il centro studi e ricerche perché presidiare i dati è un elemento di centralità e consistenza istituzionale. Dobbiamo diventare la CGIA di Mestre del mondo della finanza. Inoltre è fondamentale far dialogare le generazioni, si tratta della vera sfida della nostra professione, ma essendo calati nel tessuto socio economico e andando nelle case degli italiani sarà più facile farlo”.
E sulla prossima edizione di ConsulenTia dice: “Puntiamo ad innovarla, andrà strutturata ancora di più e vanno ripensate alcune cose guardando alle nuove generazioni. In questo senso ci saranno iniziative un po’ più smart dal punto di visto della comunicazione”.
Infine Conte promette che “cercheremo di aumentare il volume d’affari dell’associazione per investire e dare valore alle nostre idee”.
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