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Anasf Piemonte, ecco come superare l'impasse IRAP

6/21/2011 | Marcella Persola

Il Comitato regionale del Piemonte ha organizzato un convegno per chiarire i dubbi su come compilare gli studi di settore e su come comportarsi nei confronti dell'IRAP.


 

Si è concluso con il convegno "La fiscalità del consulente finanziario (ex-promotore finanziario). Irap e studi di settore: metodi di difesa del consulente (ex-promotore)" il primo ciclo di eventi organizzati dal Comitato Regionale Anasf del Piemonte guidato da Nicola Durando, consulente finanziario (ex-promotore finanziario) di Banca Fideuram. 

 

Il convegno tenutosi lo scorso lunedì 20 giugno è stato realizzato in collaborazione con Franco Lazzini esperto fiscale che siede nel comitato esecutivo Anasf. Al convegno hanno partecipato circa 150 consulenti (ex-promotori) interessati a conoscere come comportarsi nei confronti di studi di settore e Irap.

 

"La maggiori perplessità dei consulenti (ex-promotori) intervenuti riguardavano soprattutto non tanto lo strumento studio di settore, ma le modalità di compilazione" racconta Nicola Durando, presidente del comitato regionale. "E devo dire che nonostante siano passati quattro anni ci fa ancora sorridere il fatto che un professionista come il consulente (ex-promotore) sia soggetto agli studi di settore. Di solito tali studi sono applicati per conoscere il presuntivo di reddito. Nel nostro caso basterebbe chiedere alle nostre mandanti qual è il nostro reddito". 

 

Il convegno è stata un'occasione per fare una verifica sulle spese deducibile e anche fare il punto sull'IRAP, sul cui pagamento ci sono diverse posizioni. "La Cassazione ha asserito che i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), dotati di minima organizzazione non sono soggetti tenuti al pagamento dell'IRAP, ma è un tema sul quale si continua a dibattere" prosegue Durando. Quindi che fare in prossimità della scadenza?

 

"Tendenzialmente noi suggeriamo, a coloro che si trovano in tali condizioni, di pagare l'IRAP e successivamente chiedere il rimborso, anche se l'iter è molto lungo, circa 4 anni" continua Durando "anche se nel corso del convegno è emersa una metodologia più lineare, ossia si compila il quadro dell'IRAP ma non si versa e si aspetta la cartella esattoriale che verrà emessa per poi impugnarla" conclude il presidente del comitato regionale Anasf. Questo è sicuramente un modo per accelerare i tempi rispetto alla prassi precedente. 

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