Ha più di 50 anni, è residente al nord, è iscritto all'albo di categoria da più di 11 anni e ha un mandato da più di 6 anni. E' questo il ritratto del consulente (ex-promotore) medio che emerge dai dati pubblicati nella Relazione Annuale 2010 dell'Organismo per la tenuta dell'Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari).

Un ritratto che non stupisce gli osservatori più cinici ma che assume un'importanza ancora più rilevante se si considera l'andamento della popolazione degli iscritti all'Albo di categoria negli ultimi due anni. Secondo i dati Apf, infatti, tra il 2009 e il 2010 il numero degli iscritti ha subito una variazione positiva solo se si considerano i pf con più di 50 anni. Se l'albo fosse popolato esclusivamente da soggetti appartenenti a questa fascia d'età avrebbe registrato un incremento di 633 unità, un dato in netto contrasto con il decremento degli iscritti che negli ultimi due anni è stato superiore ai 5.000 soggetti.

E se si è discusso molto del difficile ricambio generazionale, ovvero della fuga degli under 30, poco si è detto delle difficoltà dei soggetti di età compresa tra i 40 e i 50 anni. Questa fascia d'età rappresenta oggi il 39% della popolazione degli iscritti all'albo ed è quella che, numeri alla mano, riscontra le maggiori difficoltà. Anche perché molti di loro devono fare i conti con mandati che durano da meno di cinque anni.

Le statistiche, infatti, rivelano che oggi il 16,4% della popolazione iscritta all'Albo dei pf ha un mandato da meno di cinque anni. E uno su tre (33,7%), addirittura, da meno di 2 anni. Detto in altre parole oggi un consulente finanziario (ex-promotore finanziario) su due non è in una posizione professionale consolidata: non può vantare un importante patrimonio di relazioni, esperienza e competenze. E spesso, questi soggetti, non sono più classificabili come "giovani", ovvero appartengono alla fascia di età compresa tra i 40 e i 50 anni.