Una relazione di lungo periodo, che coinvolge il consulente finanziario (ex-promotore finanziario) e il cliente in tutta la sua vita da risparmiatore, dall'inserimento lavorativo, all'acquisto di una casa per la famiglia. È questo il ritratto professionale del consulente finanziario (ex-promotore finanziario) secondo Maurizio Bufi, neopresidente di Anasf, l'Associazione Nazionale Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari) che conta oltre 13.000 iscritti, oltre la metà dei circa 24.000 consulenti (ex-promotori) attivi sul territorio nazionale.

 

Un rapporto, secondo Bufi, che caratterizza il ruolo del consulente (ex-promotore) e che lo differenzia dall'operatore bancario, che non sempre riesce a instaurare una relazione solidale con il cliente. Secondo Bufi, se si dovesse tracciare un identikit del cliente medio che si rivolge ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), lo si potrebbe riassumere così: «una persona che vuole essere informata, che ha consapevolezza delle sue azioni e che ha una tendenza a delegarle».

 

Inoltre, dice Bufi, in un’intervista rilasciata all’Adnkronos, «è una persona che non si ritiene in grado di affrontare da solo il mercato e che ha un livello di cultura finanziaria medio». Il risparmiatore che si affida a un consulente (ex-promotore) non possiede necessariamente grandi capitali, ma «può anche essere - spiega il neopresidente dell’Anasf - un piccolo risparmiatore e penso alle giovani famiglie con bambini che intendono accantonare risorse».

 

Anasf, a cui i consulenti (ex-promotori) aderiscono volontariamente, purché iscritti all'albo, si occupa di rappresentare la categoria. «Offriamo fondamentalmente tre cose - spiega Bufi - la valorizzazione del ruolo, la tutela degli interessi economici, morali e professionali degli associati e consulenze e formazione ai consulenti (ex-promotori)». Da un'indagine, commissionata da Anasf al professor Andrea Beltratti, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, emerge che il risparmiatore medio che si rivolge all'associazione «ha un portafoglio più diversificato - conclude Bufi - è più consapevole e più informato».