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Anasf: resoconti, sfide e critiche animano la prima giornata del Congresso

11/7/2015

Maurizio Bufi, presidente uscente, apre l'appuntamento di Perugia con un Bilancio degli ultimi quattro anni e un'anticipazione dei prossimi traguardi. Ma non mancano le critiche.


Trecentosessantacinque incontri con i rappresentanti delle varie istituzioni nazionali, 19 consultazioni a livello nazionale, 62 atti parlamentari presentati sulla gestione della Fondazione Enasarco, 22 incontri con i rappresentanti delle istituzioni dell'Unione Europea, 24 consultazioni europee. Questi sono solo alcuni dei numeri che Maurizio Bufi, presidente uscente dell'Anasf e vincitore delle ultime elezioni dell'associazione, ha sviscerato nel suo intervento di apertura del X Congresso Nazionale in corso in questi giorni a Perugia. Una relazione che ha avuto come principale obiettivo quello di presentare, in 100 slide, il bilancio dei successi ottenuti dall'associazione negli ultimi quattro anni, un periodo caratterizzato, secondo Bufi dal ”lavoro di squadra da parte di tutti gli organi associativi" che hanno eseguito e rispettato le "22 mozioni emerse dal congresso di Parma del 2011”.

 

"L'evoluzione della professione, la tutela dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e del risparmiatore, il tema della previdenza e della fiscalità, l'area estero sono le macro aree che hanno visto l'Anasf protagonista in questi quattro anni e mezzo" ha sottolineato Bufi che, tra le varie attività portate a termine, ha ricordato: la battaglia per evitare l'iscrizione dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) all'interno dell'albo dei mediatori creditizi (OAM), conclusasi con una vittoria il 13 dicembre 2012; l'intervento con le istituzioni in tema CRD IV, una direttiva che metteva a rischio la remunerazione dei pf e non riconosceva le specificità della categoria; l'impegno profuso sulla delicata nascita della Casa della Consulenza, un albo che vedrà sotto lo stesso tetto consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e consulenti fee only ma che, come "imposto" dall'Anasf, dovrà rispettare tre paletti importanti, "una nuova denominazione per i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), il passaggio delle funzioni di vigilanza da Consob al nuovo Organismo per la tenuta dell’Albo dei consulenti finanziari, e una rappresentatività importante dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) all'interno del nuovo Albo" ha chiarito Bufi. Ma il presidente Anasf è consapevole che sarà molto probabilmente necessario giungere, sul tema Casa della Consulenza, ad un "compromesso". "Ma il nostro compito è quello di ottenere il miglior compromesso possibile ed evitare che un nostro progetto, che il nostro albo, venga snaturato" ha affermato Bufi che ha così colto l'occasione per anticipare alcune delle sfide che l'associazione si troverà a dover affrontare nei prossimi quattro anni.

 

Tra queste, oltre alla costituzione del nuovo Albo, il presidente uscente ha ricordato: le elezioni Enasarco, che potranno vedere per la prima volta nella storia i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) protagonisti; il ricambio generazionale, una sfida che non è oggi supportata dalle società mandanti; l'arrivo della Mifid II, che dall'estero porta con sé opportunità ma anche minacce. "Ci lasciamo alle spalle quattro anni vissuti intensamente che ci hanno visto affrontare grandi sfide e raggiungere tanti traguardi. Ma sono ancora molti i traguardi da conseguire" ha concluso Bufi che ha invitato l'Anasf a valorizzare ulteriormente lo spirito associativo, a rimettersi di nuovo in gioco perché "una volta colte, le opportunità si moltiplicano".

 

Un invito che ha ottenuto il plauso di molti dei 156 delegati presenti, su 161 eletti, ma che ha anche generato alcune critiche che, con molta probabilità, animeranno i dibattiti delle quattro Commissioni di Studio (su statuto, formazione e sviluppo della professione, estero e marketing) che si svolgeranno nella giornata di sabato 7 novembre e daranno vita al programma di governo dei prossimi quattro anni.

 

In particolare, seppure con toni pacati e rispettosi del risultato elettorale Elio Conti Nibali, Drago Biafore e Ferruccio Riva, che hanno guidato la Lista 3 grande antagonista di Maurizio Bufi, hanno invitato l'associazione a non cullarsi troppo sui successi degli ultimi quattro anni e a cambiare passo. "Nei prossimi 12-18 mesi si decide il nostro futuro" ha affermato nel corso del suo intervento Ferruccio Riva invitando l'associazione ad agire con una maggiore coscienza del valore dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari): "dobbiamo combatter diversamente rispetto a quanto fatto finora. Dobbiamo avere una nuova coscienza di noi stessi, conquistare il rispetto di tutti gli interlocutori", portando avanti i nostri obiettivi che non saranno necessariamente "quelli degli intermediari".

 

Gli ha fatto eco Elio Conti Nibali che ha chiesto all'associazione di "uscire dall'anonimato". "Dobbiamo cambiare passo, perché oggi il senso di appartenenza all'Anasf, spesso, è solo formale" ha chiosato il due volte presidente dell'associazione che, come il collega Riva, invita a "non aspettare gli altri", ad agire da protagonisti anche, e soprattutto, sul tema della Casa della Consulenza dove, a detta del candidato della Lista 3, deve essere imposto un quarto paletto: "il requisito dell'indipendenza sull'attività e non sul professionista, perché mi rifiuto di vedere i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) trasformati in consulenti di serie B".

 

Ma il grande timore dei tre delegati che hanno commentato la relazione di Maurizio Bufi, è quello di vedere l'Anasf giocare un ruolo marginale nello scacchiere della consulenza finanziaria. "Abbiamo sempre giocato di rimessa" ha affermato con forza Drago Briafore. "In questo modo non andremo da nessuna parte, saremo sempre considerati marginali. E invece dobbiamo essere protagonisti. Dobbiamo essere consapevoli della nostra forza". Per questo serve una  maggiore consapevolezza del ruolo dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e dell'associazione, ma anche e soprattutto una nuova struttura organizzativa: "Siamo fermi a 30 anni fa" ha concluso Briafore che auspica la nascita di un governo condiviso, partecipato.

 

Da Bufi non sono arrivate risposte. Tutto è rimandato alla giornata di oggi, sabato 7 novembre, che vedrà i delegati confrontarsi sui temi concreti, compreso lo statuto. Ma un primo messaggio contro le critiche è arrivato da Gian Franco Giannini Guazzugli, numero due della Lista 1 guidata dal presidente uscente: "Noi non siamo il centro del mondo ma riusciamo a farci valere. Il nostro marchio è serio e rispettato, basta piangersi addosso. Il futuro dell'associazione" ha concluso "è dato dalla nostra capacità di sederci ai tavoli e discutere in maniera importante e costruttiva", un invito, non troppo implicito, a rendere efficaci le Commissioni di Studio di oggi.

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