Tempo di lettura: 2min
6/5/2014 | elio conti nibali
Tante volte in passato, scrivendo di previdenza ed interessandoci di Enasarco, abbiamo ripetuto che la misura era ormai colma, che non ci fossero più spazi per mediazioni e compromessi, che fosse arrivato il momento per interventi drastici a tutela dei risparmi delle decine di migliaia di iscritti che hanno il diritto di essere adeguatamente tutelati.
Avere assistito ad una trasmissione televisiva, andata in onda in prima serata lunedì 1 giugno, non ha soltanto rafforzato i nostri convincimenti, ma ci ha profondamente disgustato.
Disgusto per la maniera con cui si ritiene di guidare un Ente che ha funzioni pubbliche, per l'approccio di assoluta ignoranza a questioni di estrema rilevanza, per la conclamata latitanza dei controlli che hanno permesso il perpetrarsi di gestioni inefficienti e, forse, irregolari.
Recentemente, in un convegno pubblico, larga parte della rappresentanza politica sembra aver colto l'invito ad aprire una seria inchiesta, partendo dal commissariamento di Enasarco.
La speranza e' che non si sia trattato di una comoda passerella per elettorale, e che nell'andare ad un commissariamento non si replichi quanto avvenuto nel 2007, quando partiti e sindacati altro non hanno fatto che sistemare le loro posizioni, garantendosi rappresentanze e non risolvendo alcuno dei problemi dell'ente.
Il merito dei giornalisti di Report e' stato quello di avere pubblicamente smascherato situazioni indecenti, dagli "affari" delle compravendite immobiliari agli investimenti messi in mano a finanzieri d'assalto, che attraverso viaggi "esotici" sono finiti in buchi neri difficilmente rimediabili.
Sorprende moltissimo, quindi, la prudenza e cautela invocata da certi sindacalisti che dicono di rappresentare i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e che dimostrano, peraltro, di non conoscere neanche minimamente le denunce, le iniziative, le lotte che ormai da lungo tempo vengono portate avanti dall’Anasf sulla questione Enasarco.
Siamo in presenza di un tentativo di delegimittazione che va stigmatizzato con forza: ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), a quelli che ogni giorno incontrano i loro clienti, ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) che lavorano davvero, questa storia non va proprio giù.
Accusare i media di “pompare” la situazione è davvero grave, come grave è la difesa di un Ente e dei suoi amministratori che adesso debbono fare solo una cosa : andare a casa, ed in fretta
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie