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9/18/2014 | Redazione Advisor
Entro la fine dell'anno entrerà in vigore il nuovo statuto dell'ABI che introduce regole più severe per i vertici e un codice etico sempre più vincolante. Ad annunciarlo lo stesso presidente dell'associazione, che riunisce le banche italiane, Antonio Patuelli (nella foto): "Le modifiche approvate - ha spiegato - valorizzano i principi dell'associazionismo anche attraverso l'inserimento, quale parte integrante dello statuto, del codice etico ai cui principi devono ispirarsi, nel perseguimento degli scopi statutari tutti i componenti degli organismi statutari e gli organismi tecnici dell'Abi e chi vi opera".
In particolare, la riforma approvata ieri all'unanimità dall'Esecutivo dell'associazione prevede, tra le altre cose, la sospensione automatica degli incarichi per i banchieri eventualmente sottoposti a provvedimenti restrittivi della libertà personale e introduce la sospensione preventiva di un componente dell'Esecutivo "per casi gravissimi", ossia quelli non prevedibili.
Non solo. Il nuovo statuto cancella anche la "norma Mussari" e, in futuro, chi non ha più il requisito di "elevati" ruoli in banca non potrà essere rieletto per un secondo mandato alla presidenza dell'Abi. Infine, Patuelli, ha sottolineato che a partire dall'entrata in vigore delle nuove regole nel comitato Esecutivo di palazzo Altieri le banche italiane potranno indicare "solo i vertici delle capogruppo" e non più gli esponenti delle controllate. Non così per gli esponenti di banche italiane controllate da banche estere: in questo caso avranno accesso all'Esecutivo anche gli esponenti di vertice delle controllate.
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