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3/18/2014
Superano la soglia dei 160 miliardi di euro i crediti in sofferenza nei portafogli delle banche italiane che a gennaio hanno toccato un nuovo record a 160,42 miliardi di euro. In rapporto agli impieghi, si legge nel consueto bollettino mensile dell'Abi, risultano pari all'8,4%, due punti percentuali sopra il livello di un anno prima. Il dato si attestava al 2,8% alla fine del 2007, prima della crisi, e per trovare un peso così elevato dei crediti più a rischio bisogna tornare indietro di quindici anni, all'aprile del 1999, quando il rapporto tra sofferenze e prestiti aveva toccato l'8,42%.
L'incidenza delle sofferenze sul totale dei prestiti cresce fino al 14,2% se si considerano solo i piccoli operatori economici e al 13,4% per le imprese; più basso il dato delle famiglie (6,5% contro il 5,7% di gennaio 2013). Le sofferenze al netto delle svalutazioni a gennaio, prosegue il bollettino Abi, erano pari a 80,53 miliardi di euro, vale a dire circa 555 milioni in più rispetto al mese precedente e oltre 16 miliardi oltre il dato di gennaio 2013; il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è collocato al 4,38%. La raccolta da clientela residente è diminuita di 39 miliardi su base annua, attestandosi a febbraio a 1.716 miliardi di euro (-2,2%, contro il -1,9% di gennaio).
Il totale dei prestiti al settore privato è risultato pari a 1.589 miliardi di euro, con un calo del 3,49% rispetto a febbraio 2013.
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