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5/7/2014 | Massimo Morici
Il gruppo Crédit Agricole (che controlla Cariparma) chiude il primo trimestre 2014 con un utile netto consolidato di 1,42 miliardi di euro, in crescita del 38,5% da 1,02 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno (+14,8% al netto di eventi non ricorrenti). I ricavi si attestano a 7,75 miliardi, in crescita del +5,6% da 7,34 miliardi di un anno prima (+1,1% adjusted). Il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 (Basilea 3) si attesta a 11,7% alla fine di marzo 2014 rispetto all’11,3% in gennaio 2014.
Crédit Agricole SA, terza banca francese, ha registrato un utile netto di 868 milioni di euro nel primo trimestre dell'anno, segnando una crescita del 29,6, grazie alla buona performance dei mutui regionali, al taglio dei costi e alla ripresa della joint venture italiana nel credito al consumo%.
In Italia la controllata Cariparma - si legge sin una nota del gruppo - ha dovuto affrontare un contesto economico difficile, come tutto il settore bancario italiano. Tuttavia, gli impieghi si attestano a 33,2 miliardi di euro al 31 marzo 2014, +1,0% in più rispetto al 31 marzo 2013, tra cui si evidenzia un aumento del 3,8% nei mutui per la casa. I depositi sono aumentati del 0,5% in un anno a 36 miliardi di euro. Come risultato, prosegue il comunicato, Cariparma ha generato un eccesso di depositi su prestiti per 2,8 miliardi di euro, che sono stati convogliati a finanziare altre entità del gruppo in Italia (Calit, Agos Ducato, FGA Capital).
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