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3/21/2023 | Redazione Advisor
Eurovita è vicina all’amministrazione straordinaria. Ma, in questi giorni, per evitare ogni possibile ipotesi di liquidazione coatta della compaglia assicurativa, sarà indispensabile raggiungere un accordo di massima su un piano di salvataggio che complessivamente vale almeno 300 milioni, destinati a crescere con l'aumento dei tassi.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza sarebbero due, in particolare, gli scenari su cui si starebbe lavorando. Il primo prevede un coinvolgimento importante di Poste Italiane che potrebbe decidersi a rilevare in particolare le polizze di ramo I (le gestioni separate) emesse dalla compagnia (oltre ad un gruppo di dipendenti). Mentre a farsi carico delle unit linked (i prodotti legati ai fondi comuni) sarebbero le banche che quelle polizze le hanno distribuite nei loro sportelli, come Banca Fideuram e Fineco ma anche il Credito Emiliano e Sparkasse (Cassa di Risparmio) di Bolzano. Ma non è l'unica ipotesi.
L'alternativa sul tavolo sarebbe un coinvolgimento più ampio del settore assicurativo. Quindi non soltanto Poste ma anche le altre imprese assicurative che nella riunione tenuta in Ania nei giorni scorsi avevano lasciato aperta la possibilità di pretendere parte ad un'operazione di sistema. Mentre compagnie come Generali avevano infatti dichiarato subito la loro indisponibilità a salvare Eurovita (concetto ribadito nei successivi scorsi dal group ceo Philippe Donnet in occasione della presentazione del bilancio 2022), altre assicurazioni erano apparse più disponibili al salvataggio con la volontà di tenere alta la credibilità del settore a vantaggio di tutti. Scenario, quest'ultimo, che vedrebbe comunque la partecipazione delle banche che sono state protagoniste della distribuzione delle polizze.
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