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Unipol - FonSai: piede in due staffe per Premafin

6/11/2012 | Roberto Abate

Il cda della holding dei Ligresti ha accolto la proposta di concambio del gruppo bolognese, ma al contempo ha deliberato di valutare con FonSai l'offerta di Sator e Palladio


Tiene il piede in due staffe il cda di Premafin che ieri ha accettato la proposta di concambio di Unipol finalizzata al piano di integrazione a quattro tra la compagnia bolognese e le società del gruppo Ligresti, ma nel contempo ha deliberato di valutare "in tempi rapidi" con Fondiaria Sai e le banche creditrici la nuova offerta avanzata da Sator e Palladio venerdì scorso. In particolare, il concambio accettato sia da Unipol sia dal cda di ieri, riconosce a Ugf il 61% del nuovo gruppo e ai soci Premafin una quota non inferiore a 0,85%.


Il cda, si legge nella nota, ha preso atto della disponibilità rese da Jonella e Paolo Ligresti in merito alla "decisione irrevocabile di non rinunciare agli impegni di manleva assunti da Ug"f sia alla decisione di non "assumere alcun impegno circa l'esercizio del diritto di recesso" consueguente alla fusione di Premafin in FonSai.


Inoltre ha preso atto della "disponibilità di Ugf a procedere comunque nell'operazione di intergazione rinviando a una successiva valutazione e al conseguente confronto con le autorità di vigilanza ogni determinazione in merito alle modalità" con cui dare attuazione alle richieste della Consob, ribadendo che, "in un contesto estremamente fluido, pur continuando a sussistere plurime incertezze sulla capacità della società di proseguire la propria attività in regime di continutià aziendale", non vi sono, allo stato, "elementi di novità incotrovertibili tali da indurre a mutare risolutivamente parere in merito alla prosecuzione dell'adozione del presupposto della continuità aziendale sulla base dell'Accordo Unipol e la finalizzazione dell'accordo di ristrutturazione del'indebitamento della società nel contesto del progetto di integrazione e del piano di risanmaneto previsti nell'Accordo Unipol".


Intanto arriva il no di UniCredit alla proposta di Sator e Palladio. Il cda, tenuto questa mattina, ha approvato la ristrutturazione del debito di Premafin e anche l'avvio dell'escussione dei crediti "nel caso in cui non ci sia l'approvazione da parte dell'assemblea" di Premafin.

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