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Unipol-Antitrust: prove d'orchestra

5/2/2012

L'Authority studia il piano: rischi di "effetti irreversibili sul mercato". Ipotesi di concentrazione sul mercato assicurativo e faro sul legame con Mediobanca


 

Alla luce dell'istruttoria avviata dall'Antitrust, Unipol chiarisce la sua strategia di avvicinamento al gruppo Premafin-Fonsai. Di fatto, eseguire l'aumento riservato di Premafin risulterebbe "irriversibile". Venerdì è stata sospesa l'operazione di concentrazione e il tavolo è terminato con l'Antitrust che ha intimato di non compiere "attività e/o delibere prodromiche".

 
Il gruppo assicurativo ha preso coscienza che i tempi del suo progetto si sono 'gonfiati' rispetto a quelli preventivamente stabiliti. E adesso colloca l'esecuzione degli aumenti di capitale "entro l'estate, entro il mese di luglio" (parola dell'amministratore delegato della compagnia Carlo Cimbri). L'autorità garante della concorrenza è sicuramente il nodo più duro da sciogliere.
 
 
"Collaboreremo con l'Antitrust per avere la possibilità di completare il progetto, e perché il provvedimento dell'autorità - ha spiegato Cimbri agli azionisti - sia circoscritto solo alle attività che provochino effetti irreversibili e non a tutte quelle prodromiche all'operazione".

 
Obiettivo dell’Authority, condiviso dalle parti coinvolte, è arrivare il più presto possibile a definire le condizioni perché il piano di aggregazione fra Unipol e Fonsai possa procedere correttamente: la concentrazione sul mercato assicurativo che si verrebbe a costituire con la fusione fra l'Unipol delle cooperative e la Fonsai dei Ligresti; i legami fra il nuovo polo che si verrebbe a formare e Mediobanca, che l’Antitrust considera eserciti un controllo di fatto sulle Generali attraverso la quota detenuta, pari al 13,4%.
 

Uno dei punti più resistenti al piano è quello relativo a Mediobanca, finanziatrice di Premafin (con 70 milioni circa), Fonsai (con un subordinato da 1,1 miliardi) e Unipol (400 milioni) ed artefice del consorzio di collocamento degli aumenti di capitale di Fonsai e Unipol, entrambi previsti da 1,1 miliardi. Come scrive il Corriere della Sera, il punto è che Piazzetta Cuccia non deve essere azionista di Fonsai (a sua volta presente nel patto dell’istituto) e dunque anche della nuova aggregazione. Ciò significa probabilmente che Mediobanca dovrà sterilizzare e cedere le quote che eventualmente dovesse detenere in seguito a un inoptato sugli aumenti di capitale.

 
Nel corso dell'ultima assemblea, infine, Cimbri ha fornito le prime anticipazioni sul primo trimestre del gruppo il cui risultato economico - sarà reso noto nei prossimi giorni - mostrerà un "consistente miglioramento" rispetto al 2011. Come riporta il Sole 24 Ore, i premi del settore vita sono in calo (-9% a 590 milioni) a fronte di una sostanziale stabilità della raccolta danni (1075 milioni, +0,7%) i cui indicatori gestionali mostrano un trend positivo. Il numero dei sinistri è in diminuzione dell'11,8% e la velocità di liquidazione in crescita di 3 punti percentuali. Si rafforza inoltre il margine di solvibilità del gruppo che ha raggiunto a fine marzo il 150% del livello minimo con un'eccedenza di capitale pari ad un miliardo.

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