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M&A, cos'è il Danish Compromise e quali sono le 5 banche italiane avvantaggiate

9/9/2024 | Daniele Barzaghi

Il tema è tornato d'attualità in queste settimane con l'annunciata acquisizione di AXA Investment Managers da parte del colosso transalpino del credito, BNP Paribas.


La tanto citata stagione di aggregazione delle banche europee con operazioni transfrontaliere potrebbe essere vicina, grazie all'agevolazione normativa e fiscale offerta dal cosiddetto “Danish Compromise”.

Tale disciplina regolamentare (prevista dall'art.49 del Capital Requirements Regulation (CRR) del lontano 2012), approvata durante il semestre a guida danese (da cui il nome), stabilisce che le banche europee che detengono partecipazioni in compagnie di assicurazione hanno diritto ad alcune agevolazioni contabili: in particolare possono ridurre l'assorbimento del proprio capitale regolamentare, evitando i doppi conteggi. 

Il tema è tornato d'attualità in queste settimane con l'annunciata acquisizione di AXA Investment Managers, la casa di gestione del gruppo assicurativo francese AXA, da parte del colosso transalpino del credito, BNP Paribas. E la prima banca di Francia e dell'Unione Europea per capitalizzazione ha operato attraverso il proprio braccio assicurativo Cardif, beneficiando di un recente rafforzamento del Danish Compromise: Bnp Paribas, in quanto conglomerato, ha subito un assorbilmento di capitale di soli 25 punti anzicchè di 65, come evidenziato in un'analisi Mediobanca.

E, ora, da un punto di vista italiano, quali sono le nostre banche nazionali che sarebbero autorizzate a una simile operazione?

I gruppi bancari italiani considerati conglomerati  (in questo caso, sinteticamente, una banca che possiede una compagnia assicurativa, ndr) sarebbero sette: Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Generali, MPS, Credito Emiliano e Banca Mediolanum.

Il loro numero però scende a cinque se si considera che, ad oggi, UniCredit e MPS hanno accordi di bancassurance (rispettivamente con CNP e AXA) ma non possiedono una compagnia.

Secondo l'analisi Mediobanca, ad essere oggetto d'attenzione e prede d'acquisizione sarebbero in particolare le case di gestione, considerate tra gli asset più sicuri per la generazione di capitale, come avvenuto appunto nell'operazione BNP su AXA IM.

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