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9/20/2024 | Daniele Barzaghi
Il ripristino dei diritti di voto del 30% di quote del gruppo Mediolanum detenuto da Fininvest, stabilito in settimana dalla Corte Europea (qui la notizia), sembra destinato a riportare nel consiglio del gruppo bancario un rappresentante della famiglia Berlusconi (in foto i figli dell'ex presidente del Consiglio).
Se infatti è vero che Fininvest non ha avuto danni materiali dal congelamento dei propri diritti di azionisti e ha continuato a incassare ricchi dividendi dal gruppo di Basiglio, non ha potuto negli anni recenti disporre dei propri titoli e, sopratutto, ha dovuto rinunciare ai propri consiglieri in cda.
“Un membro della famiglia Berlusconi nel prossimo Cda, dopo il 2026, potrebbe avere un senso industriale. Erano presenti anche in passato” aveva confermato Massimo Doris, numero uno di Banca Mediolanum, rispondendo lo scorso aprile a una domanda diretta di ADVISOR.
In quell'occasione era stato lo stesso amministratore delegato a ricordare il rapporto che ha legato fino alla fine suo padre al fondatore di Mediaset; sodalizio che fu confermato anche nel momento del fallimento di Lehman Brothers (qui l'aneddoto).
Se i cinque fratelli Berlusconi trovassero la concordia sul candidato il nome più probabile a entrare in cda apparirebbe quello di Luigi Berlusconi, da sempre quello più vicino al mondo della finanza e a Banca Mediolanum in particolare, e in quel caso, con un terzo delle azionisti totali sembrererebbe probabile una vicepresidenza, forse non operativa.
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