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Banco BPM invoca la Consob contro UniCredit. E attacca su Russia e Germania

12/18/2024 | Daniele Barzaghi

Comincia a sollevarsi il livello dello scontro per il controllo del gruppo oggi guidato da Giuseppe Castagna


Comincia a sollevarsi il livello dello scontro tra Banco BPM e UniCredit per il controllo del gruppo oggi guidato da Giuseppe Castagna (in foto).

L'ultima mossa l'ha giocata Banco BPM che ha richiesto formalmente alla Consob l’adozione di provvedimenti riguardo all'OPS di UniCredit di cui è oggetto: in particolare si evidenzia come non sia adeguato il prezzo offerto per le proprie azioni, visto che la stima non considera il previsto allargamento del perimetro del gruppo ad Anima e (in parte) a MPS.

“Evidenziamo che l’operazione proposta da UniCredit non riconosce un premio a favore dei nostri azionisti, come confermato dal giudizio del mercato che sin dal primo giorno valuta il concambio a sconto. Peraltro, non si comprende il motivo per cui il prezzo dell’azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall’OPA su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell’ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre" segnala esplicitamente l'a.d. Giuseppe Castagna. “E ancora, alla luce delle dichiarazioni rese in numerose occasioni e riportate dagli organi di stampa, non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto”.

E poi è passato al contrattacco, rimarcando le partite di UniCredit aperte in Russia e Germania: “Il fatto che Banco BPM abbia un così forte radicamento nel Nord Italia, in una delle aree più dinamiche e industrializzate d’Europa, ci consente di affrontare serenamente il futuro, al riparo dall’incertezza che caratterizza invece la presenza di UniCredit in Paesi come la Germania, alcune nazioni dell’Est Europa e soprattutto la Russia. Ritengo che i nostri azionisti abbiano il diritto di conoscere quali sono i possibili sviluppi, i rischi e i costi associati, sia in riferimento all’operazione Commerzbank sia all’eventuale dismissione delle attività in Russia, peraltro – secondo quanto si apprende da notizie di stampa – già richiesta dalle Autorità europee”.

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