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2/11/2011 | Federico Leardini
I NUMERI DI TWITTER - Il servizio di microblogging ha duecento milioni di utenti registrati, è conosciuto globalmente per il suo uso nelle recenti rivolte africane e asiatiche, vale (secondo le ultime stime) 10 miliardi di dollari, ma alla voce entrate avrebbe fatto segnare nel 2010 solo 45 milioni di dollari per le pubblicità.
E nel 2011 non dovrebbero essere superati di molto i 100 milioni di dollari di ricavi, appena un centesimo della sua valutazione più recente.
Nell'ultimo giro di finanziamenti dei venture capitalist raccolti lo scorso dicembre, il sito era però stato valutato poco meno di 4 miliardi di dollari.
Il suo "prezzo" sarebbe quindi più che raddoppiato in appena due mesi: un andamento non certo normale.
IL VALORE DEGLI UTENTI - Se il valore di queste società non è nei loro ricavi attuali, allora è da cercarsi nei dati che possiedono sui loro utenti, soprattutto quando si parla di social network come Twitter, Facebook o LinkedIn.
Dati che valgono oro per il mercato pubblicitario su cui si regge gran parte dell'economia della rete.
Alla luce dell'ultima valutazione, ogni utente su Twitter vale tra i 40 e i 50 dollari, contro i 100 dollari a persona di Facebook e i circa 30 dollari di LinkedIn.
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