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2/9/2011 | Federico Leardini
SEGRETO BANCARIO - La Svizzera ha sbattuto la porta in facia all'Unione europea e all'Italia.
Nel recente rapporto 2011 sulle questioni finanziarie e fiscali internazionali, Berna disillude chi, come il nostro governo, pensava di concludere finalmente un accordo con la Confederazione elvetica sulle tasse che vengono pagate sui capitali italiani e che tornano nelle disponibilità del fisco.
Poche decine di milioni di Euro, in realtà, che hanno sempre fatto infuriare Giulio Tremonti.
FISCALITA' E RAPPORTI INTERNAZIONALI - Dopo un incipit incoraggiante "la Svizzera è favorevole alla concorrenza fiscale in quanto contribuisce alla gestione economica ed efficiente dei fondi pubblici", la doccia fredda "La Svizzera respinge il lo scambio automatico di informazioni concernenti dati di clienti bancari. Questo genera soltanto dati e non gettito fiscale e viola inutilmente la sfera privata".
Chiusura che, di fatto, avviene solo nei confronti dell'Ue "La Svizzera è disposta a intavolare discussioni sull'eliminazione delle scappatoie fiscali che esistono pure negli accordi sulla fiscalità del risparmio non appena l'Ue avrà concluso la revisione della sua direttiva in tale materia".
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