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2/7/2011 | Federico Leardini
LE NOMINE - C'è voluto più di un mese per mettere apposto tutti i tasselli dopo che il Cda di fine dicembre aveva dato il via libera alla riorganizzazione del gruppo Generali.
Due le novità annunciate: l'arrivo del Country Manager per l'Italia, Paolo Vagnone, e la promozione a cio di Philippe Setbon.
All'ultimo momento la terza sorpresa: la nomina a Chief risk officer di Stefano Ferri, che dovrà riferire direttamente all'ad Giovanni Perissinotto.
Pare che proprio questa scelta possa far pendere l'ago della bilancia con decisione nella direzione del "capo azienda".
I NUOVI EQUILIBRI - Con i nuovi equilibri il potere di Persinotto è probabilmente accresciuto.
Perdita rilevante invece per raffaele Agrusti il quale cede il settore di controllo dei rischi all'ad.
A questa si aggiunge una condivisione di poltrona di direttore generale con la new entry Paolo Vagnone.
Il cro Stefano Ferri dipenderà gerarchicamente del ceo e riporterà anche al Consiglio di amministrazione.
Il presidente Geronzi nel nuovo organigramma non ha più deleghe operative: ora tutto il potere decisionale è concentrato nelle mani di Perissinotto.
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