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2/1/2011 | redazione
Per giudicare il matrimonio tra la Borsa di Londra e quella di Milano è ancora presto. «I risultati vanno visti nel medio periodo» dice respingendo le critiche Massimo Capuano, l'ex amministratore delegato di Borsa Italiana che oggi si insedia alla guida di Centrobanca, l'istituto del Gruppo Ubi proiettato sulle attività di corporate e investment banking.
PREMATURO FARE DELLE VALUTAZIONI. Alle critiche su quali vantaggi potrebbe comportare per Borsa Italiana il matrimonio tra Londra e Milano risponde: Borsa Italiana ha 202 anni e sta per compierne 203. La Borsa di Londra ha qualche anno in più. Alle spalle hanno una lunga storia e un bilancio, a soli tre anni e mezzo dal raggiungimento dell'intesa, è ancora prematuro. A mio avviso, tuttavia, restano in piedi tutti i motivi che fanno sì che Milano e Londra possano svolgere una funzione importante nell'ambito dei mercati europei. Non dobbiamo dimenticare che questo matrimonio è avvenuto nel pieno della crisi dei mercati finanziari e dell'economia mondiale.
PAROLA D'ORDINE: ATTENDERE. Ricordiamo che Londra è uno straordinario serbatoio di liquidità che in parte potrebbe finire in Italia. Il che finora non è avvenuto che in parte modesta perché nel frattempo era in corso la crisi dei mercati. Dobbiamo attendere. A nostra volta abbiamo dato e possiamo dare di più al mercato inglese perché abbiamo un post-trading, come la Clearing House e la Century Security Deposit, che sono due delle società più efficienti nel panorama europeo. C'è ancora molto da fare ma credo proprio che i risultati arriveranno. Io sono ottimista.
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