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1/3/2024 | Daniele Barzaghi
Le banche europee hanno generato nel 2023 un rendimento totale medio del 32%, considerando rivalutazione del capitale e dividendi, secondo un recente report UBS. Ritorni ben più alti del 15% garantito dall’intero comparto azionario dell’Eurozona e vicino ai livelli del Nasdaq (+39%).
Le banche italiane sembrano quelle meglio posizionate e guidano le rivalutazioni borsistiche. Il podio è tutto tricolore col +125% di UniCredit, il +84% di Bper e il +59% di Banco Bpm, seguite dalle spagnole Bbva (+59%) e Banco Santander (+45%).
Il 2024 promette di non essere da meno e lo si è visto nella prima giornata borsistica di ieri. Gli operatori si attendono un nuovo risiko in Italia con al centro il Monte dei Paschi di Siena (in foto l’a.d. Luigi Lovaglio), il cui titolo ieri è infatti salito del +6,14%.
L’ultima operazione è datata 2022 e ha riguardato il salvataggio di Carige da parte di Bper. Ora però lo scenario è profondamente diverso: le banche italiane sono in salute e piene di extraprofitti potenzialmente da reinvestire vista la fallimentare gestione della tanto chiacchierata tassa in materia.
Dopo il primo 25% di Mps messo sul mercato il Tesoro potrebbe a metà febbraio cederne un altro 15% e mantenere un 24% di azionariato. Il possibile acquirente dovrebbe essere tra quelli di cui si parla da anni: UniCredit (distratta però anche da un possibile riscatto della tedesca Commerzbank), Bper o Banco Bpm.
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