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10/18/2011
Lo ha annunciato l'organo di governo europeo precisando di essere consapevole che l'operazione "è stata necessaria" per preservare la stabilità del sistema finanziario. Ma Bruxelles ha anche osservato che al momento non è in grado di valutare se l'operazione - costata quattro miliardi di euro allo Stato belga - sia in linea con le norme Ue sugli aiuti pubblici.
La Commissione europea ha annunciato l'avvio di un'approfondita indagine per verificare se il prezzo pagato per Dexia Belgio contiene aiuti di Stato e se, in questo caso, possa essere ritenuto compatibile con le regole sugli aiuti alle ristrutturazioni. Al Belgio i servizi del Commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia hanno dato sei mesi di tempo per presentare un nuovo piano di ristrutturazione. Nell'annunciare la decisione odierna, la Commissione ha anche ricordato che Dexia ha già beneficiato nel periodo 2008-2009 di sostanziali sostegni pubblici da parte di Francia, Belgio e Lussemburgo sotto forma di ricapitalizzazione e garanzie. Iniziative a cui Bruxelles ha dato via libera nel febbraio del 2010 alla luce di un piano di ristrutturazione che si sarebbe dovuto concludere entro la fine del 2014.
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