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11/17/2023 | Redazione Advisor
Sarà un 2024 all’insegna della stabilità per le banche mondiali. Questo è quanto si legge nel report di S&P Global Ratings che analizza l’outlook per il prossimo anno dedicato alle banche globali e in cui si approfondisce lo scenario dei singoli Paesi.
In generale “l’outlook di S&P per le banche globali rimane stabile. Al 31 ottobre 2023, il 79% degli outlook dei rating bancari era stabile. Questa tenuta è dovuta in gran parte alla solida capitalizzazione, al miglioramento della redditività e alla qualità degli attivi ancora solida. Le deboli prospettive economiche per il 2024 metteranno alla prova i volumi di attività delle banche, la qualità degli attivi e le condizioni di finanziamento. In positivo, gli utili della maggior parte delle banche continueranno a beneficiare dei tassi d'interesse elevati”.
“I rischi principali - si legge nel report - potrebbero intensificarsi. Sebbene non sia lo scenario di base di S&P, è possibile che si verifichi un marcato deterioramento delle condizioni economiche in Europa, Stati Uniti e Cina, con l'inflazione che rimane elevata. Le guerre Russia-Ucraina e Israele-Hamas comportano rischi di spillover. I mercati immobiliari commerciali (CRE) stanno subendo una significativa flessione in alcune giurisdizioni, con un calo della domanda e dei prezzi, soprattutto negli Stati Uniti, in Cina e in alcuni Paesi europei. Le relative perdite, sebbene affrontabili, si faranno sentire per alcuni anni”.
S&P continua a prevedere “una crescente divergenza del credito. La pressione sarà più marcata per le istituzioni finanziarie non bancarie (NBFI) e per le realtà con profili di finanziamento deboli o direttamente esposte al rischio geopolitico”.
Per quanto riguarda gli istituti italiani, nell’outlook di S&P, si specifica che saremo in presenza di “una qualità degli attivi più solida per fronteggiare i rischi economici”. In ogni caso “la maggiore resilienza delle banche italiane sarà messa alla prova nel 2024 più di quanto sia avvenuto nel 2023. Le perdite di credito aumenteranno, ma probabilmente meno di quanto previsto in precedenza”. Inoltre “le differenze tra le banche diventeranno sempre più evidenti”.
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