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Efsf, la proposta Allianz

10/13/2011

La proposta dell’ Allianz di rafforzare l'Efsf, il fondo salvastati, trasformandolo in un programma di assicurazione sull’eventuale default dei titoli di stato governativi


La proposta dell’ Allianz di rafforzare l'Efsf, il fondo salvastati, trasformandolo in un programma di assicurazione sull’eventuale default dei titoli di stato governativi, sta guadagnando terreno nell'Unione europea. E’ quanto anticipano il Wall Street Journal e MF/DowJones, che hanno intervistato l’ideatore del piano, Paul Achleitner, memebro del board del colosso assicurativo tedesco.
 
"Non usate l'Efsf come un creditore, usatelo come un assicuratore sui bond", sostiene Achleitner, spiegando che il suo piano estenderebbe l'impatto del meccanismo anti-crisi provvisorio dall'attuale capacità effettiva di 440 mld euro a oltre 3.000 miliardi di euro. Per Achleitner, questa stima assume che sia assicurato il 20% del debito emesso e che i 780 mld euro versati dai Governi all'Efsf vengano utilizzati come garanzia.
 
Achleitner, sostenuto dall'ad di Allianz, Michael Diekmann, spiega che il piano, elaborato in stretta cooperazione con Deutsche Bank, trova il sostegno di assicuratori come MunichRe e di alcune grandi banche francesi. Achleitner riferisce inoltre che Allianz è in strette consultazioni con la Troika (Bce, Fmi, Commissione europea).
 
Diekmann spiega che questo piano non prevede una ricapitalizzazione delle banche, che è materia dei singoli governi più che dell'Efsf. Secondo Achleitner, la proposta dovrebbe essere accolta positivamente dai paesi dell'Eurozona perché permetterebbe di condividere il rischio di sostenere il debito sovrano tra contribuenti e investitori privati. I maggiori Paesi dell'Eurozona non dovrebbero più rischiare di coprire il 100% di perdite sui bond, mentre i privati potrebbero fare investimenti ponderati in base all'ammontare della copertura di ogni bond, osserva Achleitner. Per l'esponente di Allianz, un altro vantaggio del piano è che i policymaker potrebbero adattare il prezzo e i tassi di assicurazione per fornire gli appropriati incentivi sia agli investitori che ai debitori sovrani.
 
A differenza dell'attuale modello dell'Efsf, che si poggia su un rating AAA per prendere prestiti a tassi bassi, Achleitner sottolinea che nella proposta di Allianz al Fondo "non importa avere un rating tripla-A". Ma come funzionerebbe in concreto il piano? I singoli stati (per esempio Spagna e Italia) per un ammontare definito (diciamo 25%-30%) del debito in emissione potrebbero comprare protezione da default (pagando un maggiore spread, per esempio 20 basis point in più) presso l'Efsf, esattamente come si faceva per l'emissione dei cosiddetti cdo (collateralized debt obligation). La perdita dovuta a un eventuale default del debito sovrano verrebbe dunque assorbita fino al 25%-30% dall'Efsf, garante

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