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Apple, 30 anni di crescita

10/7/2011

Apple ha passato gli ultimi mesi a contendersi con Exxon il titolo di società più ricca del pianeta


 La scomparsa di Steve Jobs chiude un'epoca, ma lascia numeri e record scolpiti nella storia. Anche della finanza. A dimostrazione che si può essere "matti e affamati" (foolish and hungry), camminare a piedi nudi in ufficio e pure battere - in Borsa - migliaia di colletti bianchi con le scarpe su misura.

Apple ha passato gli ultimi mesi a contendersi con Exxon il titolo di società più ricca del pianeta. Una gara fatta di continui sorpassi con capitalizzazioni che oscillano oltre i 350 miliardi: più di tutte le banche del Vecchio Continente e poco meno dell'Argentina (369 miliardi) al 28esimo posti tra i Paesi del mondo. Ma questo agli azionisti poco importa, perché dal 12 dicembre 1980 il titolo non ha mai smesso di crescere. Certo ha avuto alti e bassi, ma il trend continua. Quotata a 22 dollari oggi vale 378 dollari: un rendimento del 1.618% in 31 anni. Un bel regalo per chi ha investito sulla Mela fin dall'inizio. E chi i titoli non li ha mai venduti, dagli esordi ha guadagnato ancora di più: un dollaro si è trasformato in 13.645 biglietti verdi. Nella sua storia a Wall Street, la società che con la sua quotazione ha creato 300 milionari in pochi secondi, Apple ha completato 3 scissioni regalando azioni a quanti ne avessero in portafoglio, abbassando così il prezzo di Ipo da 22 a 2,75 dollari.

Dividendi. E il mercato crede ancora nella crescita. Un crescita che non passa certo per la distribuzione dei dividendi. Apple non stacca cedole dal 1995, dopo averlo fatto dal 1987. La società ha quindi deciso di emettere nuove azioni gratuite per tre volte e reinvestire gli utili nella ricerca e nella crescita.

Il 2011. In uno degli anni più neri per l'economia globale, Apple ha migliorato ancora la sua performance. Con il bilancio chiuso il 25 settembre, per avere i numeri definitivi sull'intero anno fiscale bisognerà aspettare dicembre, ma già alle fine dei nove mesi i conti erano da record: 78 miliardi di ricavi, 19,3 miliardi di utili netti. Il 20% in più di quanto fatto in tutto il 2010: 65 miliardi di ricavi, 14 di utili (+27,4%). Una performance spinta dalla vendite di iPhone e iPad e dal migliore trimestre (il terzo) nella storia della società.

Il brand. La corsa dell'ultimo anno, insieme al lancio di prodotti unici hanno rafforzato in maniera ancora più decisa il valore del titolo. Per la prima volta Apple è entrata nella top ten della classifica dei marchi stilata da Interbrand. La Mela morsicata vale oggi 33 miliardi di dollari con un balzo del 58% che ha proiettato Cupertino all'ottavo posto.

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