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10/5/2011
L'ex Bipielle.Net, scrive MF, ha alle spalle un periodo difficile, caratterizzato da problemi di patrimonializzazione, ed e' da tempo nel mirino della Banca d'Italia. L'ultima ispezione si e' conclusa proprio nei giorni scorsi. Da un punto di vista operativo pero' la rete dei consulenti (ex-promotori) starebbe dando buoni risultati e il 2011 dovrebbe chiudersi con volumi e ricavi in crescita. Secondo gli osservatori, pero', Banca Network avrebbe bisogno di una riorganizzazione complessiva che separi le attivita' e ottimizzi i processi interni. In questa direzione andava il piano elaborato nei mesi scorsi dal presidente Bruno Morelli. In base al progetto, il ramo bancario (conti correnti e liquidita' per 150-200 milioni) avrebbe dovuto essere ceduto al Banco Popolare, mentre la rete dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) sarebbe confluita in una nuova sim. L'operazione si sarebbe poi completata con il passaggio del fondo-rischi a una bad company. Il piano pero' non sarebbe piaciuto ad Aviva, azionista di maggioranza di Banca Network. La compagnia assicurativa inglese, attraverso la societa' Aviva Italia Holding, controlla Petunia, il veicolo che detiene il 49,9% della banca. Va da se' che l'ultima parola su strategie e riorganizzazioni spetta quindi al gruppo britannico, che puo' anche esprimere il presidente. Lo stesso Morelli era stato nominato da Aviva, che pero' in seguito aveva bocciato il piano del suo uomo e si sarebbe rifiutata di versare la propria quota nell'ambito dell'ultimo aumento di capitale. Il consiglio di amministrazione venerdi' 30 settembre ha rinnovato le cariche societarie di Banca Network e ha nominato nuovo presidente Filippo Annunziata. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, questi ultimi eventi avrebbero guastato i rapporti tra Aviva e Sopaf. La finanziaria milanese che fa riferimento alla famiglia Magnoni e' azionista di minoranza di Banca Network ed e' molto interessata al rilancio dell'istituto. Lo stop imposto da Aviva avrebbe causato piu' di un mal di pancia ai piani alti di Sopaf e gli esiti della vicenda non sono ancora prevedibili.
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