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9/30/2011
Per un soffio, Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble hanno superato la prova del fuoco decisiva e ora, nonostante la debolezza del governo sul fronte interno, possono presentarsi rafforzati sulla scena europea e mondiale. Il Bundestag, il Parlamento federale, ha votato ad ampia maggioranza il sì al rafforzamento del Fesf, il fondo europeo salvastati che soccorre i paesi dell’eurozona in gravi difficoltà col loro debito sovrano.
A favore dell’ampliamento del Fesf hanno votato in tutto 523 deputati, 85 hanno invece votato contro e 3 si sono astenuti. L’ampia maggioranza numerica è dovuta al fatto che la Socialdemocrazia (Spd) e i Verdi hanno espresso il loro parere favorevole alle misure per salvare l’euro. Ma gli 85 contrari e i 3 astenuti sono più del totale dei deputati della Linke, la sinistra radicale contraria al Fesf. Ciò vuol dire che dei deputati dei partiti della coalizione di centrodestra al potere (composta dalla Cdu della cancelliera, dal partito fratello bavarese Csu e dai liberali, Fdp) hanno votato per il governo in 315, quindi non tutti, sebbene quattro in più del minimo richiesto di 311 (la metà più uno dei seggi del Bundestag).
Secondo i primi calcoli, undici legislatori di Cdu e Csu e quattro della Fdp hanno scelto il ruolo di franchi tiratori, e non hanno appoggiato il rafforzamento del Fesf richiesto dal governo per salvare la moneta unica. La pattuglia di quindici "disertori" risulta alla fine più
esigua di quanto i più pessimisti nell’entourage della Merkel e di Schaeuble temevano, ma comunque conferma e fotografa l’esistenza di correnti e forti umori euroscettici nel mondo politico come nell’opinione pubblica tedesca.
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