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9/29/2011
La Grecia resterà nell'unione monetaria, il cui rafforzamento passa anche attraverso l'emissione di Eurobond. E mentre la tendenza dei singoli governi alla rinazionalizzazione preoccupa e va contrastata e la crisi nell'Europa è soprattutto una crisi di fiducia nella politica, serve un scatto d'orgoglio della Ue di fronte a un paternalismo che «ferisce», come quello americano. Così il presidente della Commissione europea, Jose' Manuel Barroso, nel discorso sullo stato dell'Unione, davanti alla plenaria di Strasburgo, un lungo e articolato intervento nel quale è stato ufficializzato l'accordo raggiunto martedì sull'introduzione della Tobin Tax.
RICONQUISTARE LA FIDUCIA - La crisi del debito sovrano «è oggi soprattutto una crisi di fiducia politica e i nostri cittadini ci osservano e ci chiedono se siamo veramente un'Unione, se abbiamo veramente la volontà di sostenere la moneta unica, se gli Stati membri più vulnerabili sono veramente determinati a portare avanti le riforme e se quelli più prosperi a dar prova di solidarietà». A tutte queste domande «rispondo di sì», ha assicurato Barroso, convinto che ci siano «le soluzioni per uscire da questa crisi e per ripristinare la fiducia».
EUROBOND E GRECIA - «Una volta che l'eurozona si sarà dotata degli strumenti per garantire integrazione e disciplina, l'emissione di debito comune sarà un passaggio naturale e vantaggioso per tutti», ha sostenuto Barroso a patto che gli Eurobond (per i quali potrebbe essere necessario rimettere mano al Trattato, siano emissioni di «di stabilità», congegnati in modo da ricompensare i paesi che rispettano gli obiettivi di bilancio. Quanto alla Grecia «è e resterà un membro della zona euro».
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