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Maxipiano per l'Euro

9/26/2011

Proposta del FMI per creare un maxifondo da 3000 miliardi


Il messaggio inviato dal G20, di un impegno corale a sostenere gli sforzi dell'Europa per superare le crisi del debito sovrano, potrebbe non bastare a rassicurare i mercati alla riapertura delle contrattazioni, oggi. Ed i primi ad esserne convinti sono proprio, i ministri, i governatori delle banche centrali, i regolatori che hanno partecipato alla tre giorni di vertice dei Venti paesi più ricchi del pianeta e ai lavori dell'Fmi. Sui quali ha aleggiato la prospettiva, peraltro sempre smentita, di un inevitabile default della Grecia. Così ieri si sono rafforzati gli inviti a potenziare il fondo salva-Stati (Efsf), reso permanente e già più ricco rispetto alla prima edizione del maggio 2010, dal piano approvato, ma non ancora attuato, a Bruxelles il 21 luglio.

 

E si è diffusa anche l'ipotesi di un nuovo mega piano europeo da 3 mila miliardi di euro che sarebbe stato già esaminato e discusso da parte dei ministri del G20. Venerdì e sabato scorsi sotto la pressione della Cina, dell'Fmi e degli Usa che con il suo segretario al Tesoro Tim Geithner sabato hanno avvertito del pericolo di una serie di «default a cascata» nei paesi dell'Eurozona. A dare la notizia è stato il settimanale britannico Sunday Times secondo cui l'obiettivo dell'azione sarebbe quello di mettere in sicurezza Eurolandia e l'euro, anche nella prospettiva di un crack della Grecia. La maggior parte delle risorse verrebbe dirottata a rafforzare il capitale delle 16 maggiori banche del continente più in difficoltà, onde evitare disastrosi sconquassi sistemici, e per il resto ad alimentare in misura maggiore il Fondo salva-Stati. Sempre secondo il settimanale il piano verrebbe annunciato nei prossimi giorni. Non esistono però conferme (ma neanche smentite) così come non sembra trovare sbocco l'iniziativa, segnalata dal settimanale Le Journal du dimanche , che sarebbe stata proposta dal governo francese alle 5 principali banche del Paese (Bnp Paribas, Societé Generale, Credit Agricole, Bpce e Credit Mutuel), a metà di settembre, per una ricapitalizzazione da 10-15 miliardi di euro.

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