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9/16/2011
Gli Eurobond non sono la soluzione alla crisi dei debiti sovrani nell'Eurozona. Lo ha detto il membro tedesco del consiglio esecutivo della Bce, Juergen Stark, durante un discorso a Vienna. Stark, dopo che la settimana scorsa ha seminato il panico sui mercati diffondendo la notizia delle sue dimissioni dalla Bce, ha spiegato che con gli Eurobond i Paesi membri non sarebbero incentivati a mantenere i bilanci in ordine.
"La Bce fornirà liquidità alle banche dell'eurozona fino a quando sarà necessario, in modo da assicurare il buon funzionamento dei mercati", ha proseguito il rappresentante tedesco della Banca centrale europea, che ha aggiunto che le misure non convenzionali varate da Francoforte hanno aiutato a stabilizzare la situazione delle banche e hanno quindi sostenuto il flusso di credito nella zona Euro.
Secondo Stark, dovranno esserci delle conseguenze nel caso in cui la Grecia non si attenga agli impegni presi. Il Paese deve mantenere le promesse fatte e implementare rigorosamente le riforme volte a risanare le finanze pubbliche, al fine di poter usufruire di ulteriori tranche di aiuti. In questo momento i Paesi che stanno beneficiando degli aiuti da parte del Fondo monetario internazionale e dell'Unione europea sono Grecia, Irlanda e Portogallo, ha concluso Stark.
In merito alla questione ellenica si è espresso anche il Commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, che ha chiesto ai leader europei di accordarsi rapidamente sulle opzioni per l'ottenimento di un collaterale in cambio della partecipazione al secondo piano di salvataggio della Grecia. "E' molto importante arrivare subito a un accordo", ha dichiarato Rehn. Per raggiungere l'intesa i lavori sono in corso, ha concluso Rehn, indicando che la questione è ancora aperta.
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