Tempo di lettura: 2min
9/16/2011
Il Pil italiano si attesterà allo 0,7% nel 2011 per poi crollare al +0,2% nel 2012. Sull'anno prossimo, infatti, «incidono gli effetti di tre manovre per complessivi 38,4 miliardi». A prevederlo è il Centro Studi di Confindustria (Csc) che ha rivisto in peggio le stime precedentemente diffuse. A giugno, infatti, il Csc aveva previsto una crescita dello 0,9% quest'anno e dell'1,1% nel 2012. Ma «il cambiamento del quadro internazionale e di quello interno hanno portato il Csc - spiega il direttore Luca Paolazzi - a rivedere in peggio le previsioni». Il Governo nel Dpef di aprile ha previsto, invece, un pil all'1,1% nel 2011, all'1,3% nel 2012 e all'1,5% nel 2013. Ma per il centrostudi di Confindustria, l'incedere dell'economia italiana «è frenato dall'impatto delle manovre correttive, indispensabile e senza alternative per raddrizzare rapidamente i conti pubblici». La manovra varata dal Governo «è fatta prevalentemente di entrate» tanto che la pressione fiscale «raggiungerà quest'anno il 42,8% e l'anno prossimo salirà al 44,1%, oltre il massimo storico del 43,7% toccato nel 1997 per l'entrata nell'euro» segnala il Centro studi di Confindustria negli scenari economici presentati giovedì.
BENESSERE - «La verità di un benessere declinante» per gli italiani è calcolata dal Centro studi di Confindustria in termini di Pil procapite che, stimano gli economisti di viale dell'Astronomia, «sarà l'anno prossimo del 6,9% inferiore a quanto era nel 2007 ed ai livelli del 1999. Ai dieci anni perduti se ne sono aggiunti altri tre». Ed «in termini relativi, rispetto alla europea, il reddito degli italiani passa dal 107% nel 1996 al 93% nel 2012».
LA UE - Ma anche la Commissione Ue ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l'Italia: quest'anno, secondo Bruxelles, il Pil salirà dello 0,7%, contro un aumento dell'1,6% nell'Eurozona e dell'1,7% nell'Ue a 27 paesi. È quanto si legge nelle previsioni economiche intermedie della Dg Ecfin. La stima della Commissione è di 0,3 punti percentuali inferiore rispetto alla precedente, diffusa nello scorso maggio, quando si prevedeva per l'Italia una crescita dell'1%, mentre è stata confermata la stima per il Pil della Spagna, che nel 2011 salirà dello 0,8%. A controbilanciare le crescite contenute di Italia e Spagna ci sono il dato tedesco, la cui stima di crescita sale del 2,6% di maggio all'attuale 2,9% e, seppur ridotti rispetto a maggio, quelli di Francia (sceso da 1,8% a 1,6%) e Olanda (da 1,9% a 1,7%).
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie