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9/16/2011
Precari e poco pagati. In Italia, il 27,9% dei giovani tra i 15 e i 24 anni è disoccupato e il 46,7% di chi invece lavora ha un impiego temporaneo. La fotografia dello stato di precarietà occupazionale del nostro Paese arriva dall'Ocse che, nel suo Employment Outlook, basato su dati di fine 2010, mette in chiaro quanto sia difficile per un giovane italiano trovare occupazione o stabilità contrattuale.
Una fotografia allarmante che il presidente Giorgio Napolitano, in visita a Bucarest, ha scelto di commentare con un messaggio di incoraggiamento: "La tendenza negativa è un dato già acquisito da lungo tempo. Non facciamoci atterrire da questi dati e problemi negativi. Dobbiamo affrontarli con consapevolezza e lucidità in un contesto europeo", ha detto il capo dello Stato. "L'Europa - ha aggiunto - può fare molto per sostenere lo sviluppo e risanare le situazioni più squilibrate". Poi, però, il presidente ha indirizzato un richiamo alla politica italiana: "Come fare, dopo due manovre in tre mesi, per stabilizzare la finanza pubblica e rilanciare la crescita non tocca a me dirlo, deve deciderlo il governo e il parlamento".
Proprio oggi la Bce ha parlato di crescita molto moderata nell'area euro. E la commissione europea ha tagliato le sue stime sulla crescita del prodotto interno lordo italiano a +0,7% nel 2011 rispetto al +1% ipotizzato nelle previsioni di primavera. Già nei giorni scorsi, parlando da Palermo, Napolitano aveva definito la crescita un "tema drammatico".
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