Caduta del titolo in Borsa, piano industriale e rafforzamento patrimoniale: sono i temi all'ordine del giorno di una riunione convocata dalle Fondazioni socie di Unicredit con i top manager della banca e il presidente Dieter Rampl. Un incontro fissato da tempo che con il passare delle ore e di fronte alla drammatica tensione sulle banche italiane sta assumendo il carattere di un vertice di crisi.

 

GHIZZONI A FRANCOFORTE - Unicredit è l'unica grande banca italiana che non ha seguito fin qui l'invito del governatore della Banca d'Italia (e ora presidente in pectore della Bce) Mario Draghi ad alzare le difese del capitale. Un po' perchè il gruppo ha già realizzato due ricapitalizzazioni monster due anni fa e un po' perchè il livello di patrimonializzazione è stato considerato sempre adeguato. La violenza della tempesta delle ultime settimane ha cambiato però prospettive e scenario ed è per primo l'amministratore delegato Federico Ghizzoni a raccogliere il rinnovato invito di Draghi. « Unicredit è impegnata a continuare sulla via del rafforzamento del proprio livello di capitale ed entro la fine dell'anno decideremo se fare o meno un aumento» dice il banchiere da Francoforte dove parla a un convegno del quotidiano economico e finanziario Handelsblatt. I coefficienti patrimoniali sono «sufficienti», anche se c'è la «possibilità» di far crescere la base di capitale, sottolinea Ghizzoni confermando la presentazione del nuovo piano industriale per novembre-dicembre di quest'anno.