Tempo di lettura: 2min

Napolitano, manovra più incisiva

9/6/2011

La manovra, ottenuto il via libera della Commissione Bilancio del Senato, sarà da martedì all'esame dell'aula di Palazzo Madama


La manovra, ottenuto il via libera della Commissione Bilancio del Senato, sarà da martedì all'esame dell'aula di Palazzo Madama. A poche ore dal dibattito, nella serata di lunedì, arriva però l'appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che invoca correzioni al testo per rafforzarne l'«efficacia» e la «credibilità».

 

L'APPELLO DI NAPOLITANO- «Nessuno può sottovalutare il segnale allarmante rappresentato dall'odierna impennata del differenziale tra le quotazioni dei titoli del debito pubblico italiano e quelli tedeschi. È un segnale di persistente difficoltà a recuperare fiducia, come è indispensabile e urgente - sottolinea il capo dello Stato in una nota -. Si è ancora in tempo per introdurre in Senato nella legge di conversione del decreto del 13 agosto misure capaci di rafforzarne l'efficacia e la credibilità. Faccio appello a tutte le parti politiche perché sforzi rivolti a questo fine non vengano bloccati da incomprensioni e da pregiudiziali insostenibili».

 

MARONI - Poco prima, a margine di un comizio a Concesio, nel Bresciano, il ministro dell'Interno Roberto Maroni aveva detto che «ci sono state delle modifiche, delle discussioni. Una fase concitata ma ieri (domenica, ndr) il testo è stato approvato. Quindi mi pare che la questione sia chiusa». Nella stessa occasione Maroni non ha voluto invece rispondere alle domande sul contenuto dell'incontro del pomeriggio tra il leader della Lega Umberto Bossi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.

 

PRESSING SULLE PENSIONI - Secondo fonti interne alla maggioranza, nell'incontro con i vertici del Carroccio in via Bellerio, Tremonti avrebbe tentato - sostenuto in diretta da una telefonata di Berlusconi - di convincere Bossi a dire sì a un intervento sulle pensioni. L'obiettivo era convincerlo ad accettare un innalzamento graduale dell'età pensionabile delle donne dal 2012 e non dal 2016 e di intervenire sulle pensioni di anzianità portando le «quote» a 97 nel 2012, 98 nel 2013 fino ad arrivare con graudalità a 100. Bossi però sarebbe stato irremovibile.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?