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9/2/2011
Dal giugno del 2010, quando Aabar Investments ha fatto la sua apparizione tra i grandi azionisti di Unicredit con una quota del 4,9%, il titolo di Piazza Cordusio ha perso circa il 52%, facendo crollare il valore della partecipazione del fondo sovrano di Abu Dhabi da 1,5 miliardi agli attuali 904 milioni.
Il principe Khalifa Bin Zayed Al Nahayan, alla cui famiglia fa capo il fondo Aabar, scrive MF, puo' comunque guardare all'investimento in Unicredit senza particolari apprensioni. Secondo quanto riportato nel bilancio 2010 della International Petroleum Investment Company (Ipic), cui fa capo il 93,1% di Abaar, al momento dell'acquisto del 4,9% di Piazza Cordusio il fondo di Abu Dhabi si e' subito coperto dalle oscillazioni del titolo attraverso una strategia collar, acquistando cioe' opzioni put sulle azioni della banca italiana e vendendo allo stesso tempo opzioni call sui medesimi titoli. Questa strategia, che e' stata seguita da Abaar anche per la partecipazione del 9,1% detenuta nella tedesca Daimler, e' finalizzata a "proteggere il gruppo da variazioni sfavorevoli del valore dei titoli" e ha gia' portato ai risultati attesi. Per quanto riguarda il periodo di investimento relativo al secondo semestre del 2010 (l'unico al momento di cui c'e' evidenza in un documento ufficiale) la rivalutazione del fair value delle opzioni (che ha portato un guadagno di 151 milioni) ha in buona parte compensato l'adeguamento al ribasso del valore dei titoli Unicredit per 181 milioni. Titoli che, come si legge nel bilancio di Ipic, sono stati dati in pegno da Aabar a fronte di alcuni prestiti a breve termine
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