Manette per i grandi evasori fiscali, sanzioni maggiorate per le dichiarazioni Iva fasulle, minori benefici tributari per le cooperative, aumento delle tasse per le società di comodo, giro di vite sulle società che denunciano perdite di bilancio sistematiche. Invece del condono, con il maxiemendamento alla manovra appena presentato dal governo al Senato, arriva una nuova, forte, stretta fiscale. Che riguarderà tutti, non solo le imprese.

I comuni, infatti, dovranno pubblicare sui propri siti internet i dati delle dichiarazioni dei redditi dei residenti, ed avranno accesso pressoché totale ai dati dell'anagrafe tributaria per agevolare i controlli e potranno incassare tutte le somme recuperate all'evasione. Per facilitare i controlli incrociati dell'Agenzia delle entrate, inoltre, nelle dichiarazioni Irpef e Iva dovranno essere indicati gli estremi dei conti correnti bancari e di tutti gli altri rapporti tra i contribuenti e gli altri operatori finanziari. Per le società di comodo, costituite solo per interporre uno schermo al godimento dei beni, scatterà una maggiorazione dell'aliquota Ires del 10,5%, che sale dunque dal 27,5 al 38%. Ma non basta, perché in determinate circostanze, per esempio quando il godimento dei beni sia esclusivo o assolutamente prevalente da parte degli azionisti, la società di comodo diventerà del tutto "neutra" ai fini fiscali. Le tasse, insomma, le pagheranno i beneficiari finali. La stretta riguarda anche le cooperative: le esenzioni fiscali non riguarderanno più tutti gli utili netti destinati a riserva, ma solo il 90%.