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S&P 500, allarme a quota 900

8/30/2011

L'S&P 500 per il momento, con i minimi del 9 agosto a 1.101 punti, si è arrestato sul 38,2% di ritracciamento del rialzo dai minimi del marzo 2009


Il crollo delle Borse nella prima parte di agosto ha fatto registrare la seconda peggiore performance dell'ultimo ventennio: solo a settembre del 2001 si era realizzato un movimento negativo così ampio in un intervallo temporale così ristretto. E la situazione dei principali mercati azionari potrebbe ancora precipitare: tra gli operatori, infatti, il timore di un ritorno in recessione si sta facendo strada a grandi passi. Stiamo dunque andando incontro a una fase peggiore di quella conseguente al crack Lehman?

Che l'emotività abbia giocato un ruolo non secondario durante la recente fase ribassista delle Borse lo dimostra anche l'andamento dell'indice Vix (misura della volatilità delle opzioni sull'S&P 500), conosciuto anche come "indice della paura", salito repentinamente da 20 a 50 punti, sugli stessi valori toccati a maggio 2010, poco prima dell'avvio della lunga fase rialzista che ha portato l'S&P 500 sui massimi di maggio 2011. Certo, l'impennata del Vix potrebbe non essere ancora terminata, ma sembra ragionevole pensare che sia molto minore lo spazio a disposizione per un proseguimento del rialzo, che implica un ulteriore calo per la Borsa, piuttosto che per un ritorno su valori medi storici (area 22 considerando il periodo dai massimi dell'agosto 2007).
 

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