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8/25/2011
Si accentuano le tensioni sui titoli di stato della Grecia. Il rendimento dei decenali ellenici è salito al 17,29% e lo spread con i Bund tedeschi, i titoli governativi più sicuri dell'Eurozona, è volato a 1.514 punti, il nuovo massimo storico dall'introduzione dell'euro. In realtà il mercato del debito pubblico ellenico è da tempo in stato di illiquidità in quanto riflette le condizioni di insolvenza del paese. Però la disputa sulle garanzie che Atene dovrebbe offrire agli altri partner europei in cambio del nuovo piano di salvataggio da 160 miliardi di euro, di cui circa un terzo in capo agli investitori privati, fa sentire i suoi effetti.
Il nodo è emerso dopo l'iniziativa della Finlandia che ha recentemente sottoscritto un accordo bilaterale con la Grecia in cui, in sostanza, si condiziona la partecipazione di Helsinki al nuovo salvataggio ad una serie di garanzie. Atene dovrebbe insomma tenere in un deposito vincolato del denaro in pegno (si è parlato di un miliardo di euro). Una cifra che la Finlandia potrebbe incassare se la Grecia non dovesse rispettare il programma di risanamento dei conti pubblici.
Già nel corso del vertice europeo in cui è stato deciso il piano Marshall per Atene Helsinki, il cui governo ha l'appoggio del partito euroscettico dei "Nuovi finlandesi", aveva posto la questione delle garanzie. Si era addirittura parlato di chiedere ad Atene i propri patrimoni archeologici (come il Partenone o l'Acropoli di Atene) a titolo di garanzia.
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