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8/18/2011
Il 'nein' agli eurobond pronunciato due giorni fa dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente francese Nicolas Sarkozy, e' stato accolto da una valanga di critiche.
Nessun trattato, ricorda un articolo di MF, impedisce tuttavia agli altri Paesi di Eurolandia di emettere i loro eurobond. Senza contare Olanda, Austria, Finlandia e Slovacchia, ancora piu' rigidi della Germania, e la Grecia, se gli altri 11 Paesi di Eurolandia (Francia, Italia e Spagna in prima linea) rimpiazzassero tutti i loro titoli di Stato con gli eurobond creerebbero infatti un mercato da 3.500 miliardi di euro, che potrebbe rappresentare una valida alternativa a quello dei T-bond Usa, da 6.600 miliardi di euro, e dei titoli di Stato giapponesi, che vale oggi 7.900 miliardi.
Gli eurobond offrirebbero un rendimento sui decennali intorno al 4% contro il 2,3% degli Usa e l'1% del Giappone e sarebbero garantiti da Stati che, nel loro insieme, avrebbero fondamentali migliori di quelli di Washington e Tokyo. C'e' da scommettere che molti investitori li giudicherebbero appetibili e potrebbero infastidire anche i bund tedeschi. Basterebbe che Sarkozy prendesse un po' di coraggio e si decidesse a lasciare Merkozy.
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