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8/18/2011
"Io, ricco, sono pronto a pagare piu' tasse. Per ragioni di equita' e di solidarieta'. E soprattutto per una vera lotta alla grande evasione fiscale. In cambio, chiedo allo Stato di ridurre il suo perimetro di azione e di essere piu' efficiente".
Ad affermarlo, in un'intervista alla Repubblica, e' il presidente di Ferrari e Ntv, Luca Cordero di Montezemolo, che sposa le posizioni assunte dal finanziere americano Warren Buffett. "Con tutto il rispetto per Buffett -prosegue Montezemolo- sulla mia proposta di un'imposta una tantum sui grandi patrimoni, dai 5 ai 10 milioni l'anno, ho avvertito un silenzio assordante".
Nella realta' italiana, spiega l'imprenditore, c'e' "un Governo che si e' autodefinito liberale, ma tutto si puo' dire fuorche' che questo Governo abbia compiuto scelte liberali". C'e' una "insostenibile invadenza dello Stato nell'economia. Di conseguenza si sono accresciuti gli intrecci tra politica e affari. Clentelismo e affarismo. Malaffare e ricatti". Uno Stato che sia forte, invece, secondo Montezemolo, "dovrebbe concentrarsi sul suo core-business: sicurezza, sanita', scuola, giustizia". Negli ultimi 15 anni le tasse sono aumentate, ma "i servizi non sono affatto migliorati. Si sono accresciuti i monopoli, e' nato quello che ho chiamato il neo-statalismo municipale".
Nella manovra deve contribuire di piu' chi ha di piu'. Per Montezemolo si deve partire dai privilegi della politica e "solo a quel punto, se serve un contributo da parte dei cittadini, bisogna cominciare a chiederlo a chi ha di piu'. Perche' e' scandaloso che lo si chieda al ceto medio, l'asse portante della nostra societa', a ch paga gia' tutto quello che puo' pagare". Con una patrimoniale sui grandi redditi, invece, oltre a un segnale di equita' e solidarieta', "si puo' cominciare a colpire la grande evasione fiscale".
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