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8/17/2011
"Se guardiamo la composizione recente del nostro export si vede che la grossa crescita la stiamo facendo sui mercati extra Ue". Cosi' in un'intervista a La Stampa il direttore del Centro Studi Confindustria, Luca Paolazzi, parla delle possibili ricadute che la frenata di Berlino potrebbe avere sull'Italia.
Secondo Paolazzi, la Germania "resta un punto di riferimento industriale" ma "se guardiamo nel medio termine i mercati vincenti saranno quelli emergenti, dove noi oggi stiamo con posizioni a macchia di leopardo: deboli in Asia, forti in Est Europa e Medioriente".
"In questo momento - spiega il direttore del CsC - c'e' grande incertezza sulla tenuta mondiale. Pero' mi sembra presto per sposare la tesi della recessione globale, anche se gli investitori, sul breve, preferiscono tutelarsi". Guardando all'economia dell'Italia, Paolazzi sottolinea che "il problema italiano e' il mercato interno da troppo tempo debole: questo ci sbilancia sull'export"
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