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8/10/2011
"Oggi come allora il timone balla nelle mani di chi lo tiene e lo onde sono forti. Quindi diventano essenziali la capacita' e la credibilita' di reggerlo davanti a coloro a cui viene chiesto di remare per uscire dalla tempesta".
Cosi' Giuliano Amato, nel corso di un'intervista al Messaggero, paragona l'attuale crisi economica a quella del '92 e ritiene che "i mercati non hanno giudicato sufficiente una manovra approvata con numeri affidati tutti a misure da adottare". Secondo Amato, al momento non ci sono scenari per un cambio di Governo: "bisogna confidare nel Governo che c'e' e nella sua capacita' di convertire misure difficili in tempi rapidi". Per Amato e' "possibile affrontare un confronto vero con parti sociali e categorie che duri non mesi ma poche settimane e adottare misure condivise entro settembre".
In merito alle debolezze dell'Europa, per Amato si manifestano nel "mancato conseguimento dell'eurobond. Sarebbe una misure che non costa nulla poiche' in quanto prestata puo' produrre la sua protezione senza esborso, ma l'eurobond non si vuole e non si fa", conclude.
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