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Banche italiane tra BCE e Coronavirus

3/13/2020

Il giorno dopo il meeting BCE e la seduta peggiore per i listini Equita taglia il target price delle banche italiane


All’indomani della seduta peggiore della sua storia per il listino italiano, Equita ha provato a stimare quali saranno le conseguenze sul settore bancario del Covid-19 e quali effetti potranno avere le misure annunciate dalla BCE. 

“In base ai nostri calcoli” spiega Giovanni Razzoli, cfa dell’investment bank italiana “la price action delle banche nelle ultime tre settimane sconta un calo del PIL per il 2020 di oltre il 2% con un aumento delle probabilità di default sopra al 2% (che significa un aumento di una volta e mezza rispetto all’1.3% del 2019)”.

 

“Nelle nostre stime ipotizziamo un calo del PIL di circa il 2% nel 2020 e una leggera ripresa nel 2021, con un taglio medio degli utili per l’anno in corso di oltre il 15%. Le banche più grandi, Intesa Sanpaolo e UniCredit ,tendenzialmente più efficienti e/o i player con asset quality migliore, come Credem e/o con business molto diversificati come Mediobanca, registrano aggiustamenti di utili per azione inferiori alla media. In base ai nostri calcoli, le banche possono sopportare - prima di compromettere i ratio patrimoniali e a parità di altre condizioni - un aumento cumulato su 3 anni di 150 miliardi di euro dei flussi di NPE (esposizioni non performanti) pari ad un default ratio annuo del 4%, tre volte sopra il run-rate 2019”. Gli istituti che possono sopportare gli scenari più negativi, ovvero un aumento di 4 e 7 volte il tasso di default sono, secondo l’analisi di Equita, Intesa Sanpaolo e Credito Emiliano. 

 

Per quanto riguarda le iniziative annunciate dalla BCE nella giornata di ieri, queste “vanno nella direzione auspicata perchè consentono temporanea flessibilità sul capitale: mediante l`utilizzo del Capital Conservation Buffer (250bps), le banche possono utilizzare 33 miliardi di euro di capitale per far fronte a nuovi NPE (o evitare credit crunch) e contrastare altri 82 miliardi di nuovi flussi - equivalenti ad un default rate annuo di 3.4%. Anche l`EBA dovrebbe attenuare la pressione regolamentare (ci attendiamo sospensione applicazione guidelines, TRIM, calendar provisioning ecc), ed è anche previsto un posponimento al 2021 degli stress-test. Le nuove manovre di politica monetaria rendono - fine a giugno 2021 - ancora più vantaggioso il programma TLTRO III” conclude Razzoli.

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