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Manovra aggiuntiva in vista?

8/4/2011 | federico leardini

Se i mercati continuassero a speculare contro l'Italia e i titoli pubblici, non e' da escludere che l'esecutivo possa approvare a sorpresa misure aggiuntive alla manovra finanziaria


Se i mercati continuassero a speculare contro l'Italia e i titoli pubblici, non e' da escludere che l'esecutivo possa approvare a sorpresa misure aggiuntive alla manovra finanziaria o delle modifiche alla stessa, anticipandone alcune misure. Lo scrive il Corriere della sera sottolineando che ufficialmente il governo non dovrebbe tornare a riunirsi se non alla fine della pausa estiva, ma resta in piedi l'ipotesi di un consiglio dei ministri straordinario, la prossima settimana.

L'ipotesi di un anticipo della manovra - continua il giornale - e' stata commentata ieri con una battuta dal ministro dell'economia, Giulio Tremonti. Si tratta di un'ipotesi, prosegue il quotidiano, che viene smentita in modo categorico, ma che alcuni ministri continuano a diffondere in forma di indiscrezione. Evidentemente a palazzo Chigi, sottolinea il quotidiano, si spera che la morsa sull'Italia si allenti e che non ci sia bisogno di nessun'altra misura urgente e ogni voce di marca diversa va ovviamente contro auspicio.

Quanto all'informativa svolta ieri dal premier, Silvio Berlusconi, il CorSera rivela come in Bankitalia sia stata accolta con una "certa delusione" perche' "gli uomini di Via Nazionale - mette in evidenza il giornale - non hanno ritrovato nel discorso di Berlusconi un seguito ai consigli che loro stessi gli avevano dato. Anche se - cosa non da poco - c'e' una, importante, eccezione. Il premier, ieri pomeriggio, ha fissato l'obiettivo di azzerare il fabbisogno per la fine del 2011. Non e' un impegno leggero: significa andare a colpire proprio la' dove, mese dopo mese, nasce il debito. Se il fabbisogno da azzerare fosse il fabbisogno netto (vale a dire il saldo tra entrate e uscite dello Stato - e' stato il commento nelle stanze dell'Autorita' riportate dal quotidiano - sarebbe un obiettivo di non poco conto, un segnale che i mercati non potrebbero piu' ignorare. La speranza e' che un impegno del genere allenti la pressione sui titoli di Stato".

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