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8/2/2011 | federico.leardini
Ancora una seduta al cardiopalma per piazza Affari. Partita bene come le altre Borse europee dopo l'accordo raggiunto nella notte sul debito Usa, nel primo pomeriggio ha virato al ribasso per poi accelerare all'ingiù più delle altre piazze europee dopo la diffusione dell'indice Ism sul settore manifatturiero di luglio negli Stati Uniti che, atteso a 54,9 da 55,3 del mese precedente, si è attestato a 50,9.
Un rallentamento maggiore delle attese che ha pesato sui mercati già intimoriti per un probabile downgrade del rating Usa, a dispetto dell'accordo sul debito ottenuto all'ultimo momento a Washington. Tanto che lo spread Btp/Bund è salito fino a 355 punti base, nuovo record dall'introduzione dell'euro, in scia ai rumor che S&P possa tagliare in tempi più brevi del previsto il rating sovrano statunitense AAA.
"Un downgrade è ancora un rischio significativo nei prossimi mesi e per il resto del 2011" ha detto Anthony Valeri, strategist del reddito fisso a LPL Financial. "Le agenzie di rating potrebbero ritenere che questo piano non sia sufficiente a ridurre il deficit e rimane qualche rischio per l'attuazione delle varie fasi di questo accordo preliminare".
Il downgrade del rating sovrano statunitense sarà probabilmente posticipato al quarto trimestre, a detta di Barclays Capital, che ha fatto notare come sia difficile che l'accordo sull'innalzamento del tetto sul debito statunitense, secondo i termini attuali in fase di negoziazione, riesca a tenere a bada le agenzie di rating. Secondo la banca dovrebbe però cambiare la tempistica dell'intervento e le agenzie potrebbero attendere fino all'ultimo trimestre dell'anno per vedere se verrà applicata la seconda parte del piano.
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