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McConnell, l'uomo che ha salvato gli Usa

8/1/2011 | federico leardini

Intesa sul debito, l'affondo di McConnell l'ex «Ponzio Pilato» che addormenta le liti


Tre settimane fa, quando capi che non tirava aria di ampie intese parlamentari sulla riduzione della spesa pubblica, Mitch McConnell aveva offerto una via d'uscita a Barack Obama: una norma che avrebbe messo nelle mani del presidente la decisione di aumentare ogni sei mesi il tetto del debito federale. Il Parlamento avrebbe potuto bloccarlo ma solo votando con una maggioranza dei due terzi. Una soluzione che avrebbe lasciato ai repubblicani la possibilità di votare sempre tutti contro, scaricando le responsabilità del dissesto su Obama e i democratici, senza rischiare l'insolvenza. E anche senza toccare la spesa.

 


Furibondi, i deputati della destra conservatrice alla Camera soprannominarono subito quello del capo dei senatori repubblicani il «piano Ponzio Pilato». E lo affondarono. Da allora questo vecchio politico del Sud (69 anni, nato in Alabama e cresciuto in Kentucky, lo Stato che l'ha mandato al Congresso 27 anni fa) si è tenuto in disparte. Ha atteso che il suo «dirimpettaio» alla Camera, John Boehner, facesse il suo tentativo di disegnare un percorso accettabile tanto per l'estrema destra dei «Tea Party» quanto per i democratici.


Quando ha fallito e la Casa Bianca si è trovata davvero con le spalle al muro, McConnell ha ripreso l'iniziativa. Ha tirato fuori un'altra ipotesi di mediazione alla quale lavorava segretamente da martedì, ha cominciato a tempestare di telefonate Obama e il suo vice, Joe Biden e, in una conferenza stampa congiunta con un Boehner piuttosto irritato e, forse, anche un po' sorpreso, ha annunciato il cambio di passo: «La Casa Bianca è di nuovo a bordo, senza il presidente non si può fare l'accordo, stanno lavorando alacremente con noi. Il "default" non deve esserci assolutamente e io, ora, sono ottimista».
Una trappola? Un eccesso di protagonismo? Un sospettoso Harry Reid, il capo dei democratici che al Senato sono ancora maggioranza, dopo un incontro alla Casa Bianca, scendeva poco dopo in aula per accusare McConnell, in piedi a fianco a lui, di fare un gioco degli specchi: «Non vedo nessun vero progresso della trattativa. Mitch parla. Certo, bisogna parlarsi, ma pare che finisca lì». In una memorabile «piece» di teatro parlamentare McConnell gli rispondeva un attimo dopo guardandolo negli oggi: «Quanto a fare cose inutili, ho appena interrotto un'importante telefonata con Biden per venire qui per una votazione puramente procedurale, un voto di bandiera senza alcun contenuto concreto, voluta dal presidente Reid». Che controreplicava accusandolo di usare con cinismo le armi dell'ostruzionismo parlamentare anche in un momento così drammatico». Poco dopo, però, lo stesso Reid accettava di rinviare il voto notturno sulla sua proposta e di riaprirla: evidente segno che il dialogo era ripreso davvero.

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