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8/1/2011 | federico leardini
La crescita dell'inflazione in Cina (a giugno 6,4% su base annua, il livello più alto degli ultimi tre anni) e la prospettiva di un rallentamento dell'aumento del Pil nella seconda metà dell'anno (che nel secondo trimestre ha registrato uno straordinario, rispetto alle dinamiche occidentali, più 9,5%) stanno preoccupando i gestori. «Ma si tratta di preoccupazioni esagerate, anche perchè Pechino si sta concentrando sulla crescita interna», dice Hugh Simon, co-gestore del fondo Bny Mellon Vietnam, India e China (Vic). «Come ha spiegato il premier cinese Wen Jiabao al Financial Times, il Paese ha inaugurato il nuovo piano quinquennale, volto a modificare il suo modello di sviluppo e a concentrarsi sulla crescita interna, sui consumi e su una ulteriore internazionalizzazione dell'economia».
Però i mercati finanziari negli ultimi mesi hanno reagito negativamente...
Una esagerazione. I mercati si concentrano sulla lieve flessione nella crescita del Pil prevista per quest'anno, dall'8 al 7 per cento. Tuttavia al momento il Governo tiene il freno tirato e, anche se ci attendiamo un ulteriore irrigidimento della politica monetaria, a un certo punto smetterà di frenare e lascerà libera l'economia.
La Cina soffre di inflazione salariale.
Sì, però questa ha dato ulteriore impulso alla crescita interna. Nel frattempo, continua l'espansione verso Ovest, che consiste in numerosi progetti infrastrutturali su larga scala e mira a promuovere il veloce e sano sviluppo della maggior parte delle aree occidentali più povere. Tramite la costruzione di centri industriali in queste zone, l'intento è ridurre l'emigrazione di chi cerca lavoro incentivando lo sviluppo locale.
Però servono anche le case.
Infatti, come parte del piano quinquennale, saranno costruite 36 milioni di abitazioni a basso costo nelle zone più povere e nel frattempo entreranno in vigore nuove regolamentazioni, più restrittive, sui mutui. Questi progetti mostrano la presa di posizione che il Governo ha assunto a proposito della politica interna. La Cina non si concentra più solo sulle esportazioni.
Ma dal punto di vista dell'investitore, cosa vi aspettate?
Dando uno sguardo più ampio alla regione, cioè alla Grance Cina, continuiamo a considerare Vietnam e India mercati emergenti nelle fasi iniziali dello sviluppo. Insieme alla Cina, questi Paesi comprendono metà della popolazione mondiale e più di metà della popolazione sotto i trent'anni. Quindi ci aspettiamo che le azioni connesse ai beni di consumo resteranno forti, mentre la classe media proseguirà a crescere.
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