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8/1/2011 | federico leardini
Famiglie italiane sempre più strette nella morsa dei rincari. Nonostante il rallentamento della corsa dell'inflazione a luglio - calmierata dal calo dei prezzi di frutta e verdura -, da Nord a Sud agosto porta in dote per molti cittadini un lungo elenco di aumenti. E a farne le spese saranno soprattutto i vacanzieri, scottati dall'ennesima fiammata della benzina, volata sopra quota 1,6 euro al litro, oltre che dall'impennata dei prezzi di traghetti, aerei e treni.
Ma anche per chi resta in città si preannunciano salassi: in diverse regioni, sono attesi rialzi dei biglietti del trasporto pubblico, decisi dagli enti locali per rispettare i vincoli di bilancio. La voce «mobilità» è solo uno dei capitoli di spesa destinati a calamitare sempre più risorse dal portafoglio degli italiani. Nuovi ticket, addizionali e tasse in aumento, bollette più salate sono in dirittura d'arrivo (si veda l'infografica a lato).
«Si tratta soprattutto di costi fissi - spiega Luigi Campiglio, ordinario di politica economica all'Università Cattolica di Milano - che colpiscono in misura molto più elevata i redditi bassi condannati a perdere potere d'acquisto». I servizi regolamentati (con tariffe stabilite da amministrazioni nazionali o locali, o da Authority) costano il 3% in più rispetto all'anno scorso secondo l'ultimo bollettino Istat sui prezzi al consumo. «Un ruolino di marcia - evidenzia Campiglio - che da due anni è superiore rispetto a quello medio dell'inflazione». E non si vedono segnali di rallentamento.
Il record spetta ai traghetti, +33% in un anno, tanto che l'Antitrust ha in corso l'istruttoria di un dossier sulle tariffe applicate sulla rotta verso la Sardegna. Ma anche gli aerei segnano un aumento a due cifre, +14,7%, e le autostrade sono al +9%, secondo Confartigianato che ha stimato in 2,9 miliardi il conto da pagare per le famiglie italiane a causa dei rincari, pari a 115 euro annui per nucleo. Viaggiare in treno costa l'8,7% in più, a causa del +7% del biglietto di Intercity, Espresso e Frecciabianca e del 2% per l'alta velocità, e dell'aumento delle tariffe dei convogli pendolari, con rincari fino al 30 per cento. Le ultime Regioni in ordine di tempo ad alzare i prezzi sono state Lombardia e Veneto, dove i rialzi entreranno in vigore da oggi. Il Pirellone ha deliberato la seconda tornata di aumenti, dopo quella di febbraio: +9,09% su biglietti e abbonamenti e si applicherà solo alle aziende con precisi standard di qualità. In Veneto il prezzo degli abbonamenti sale del 2% mentre i ticket semplici costeranno il 15% in più. Non sono da escludere rincari in Puglia, «ma solo dal 2012 sulla base dei tagli imposti da Roma» riferiscono dalla giunta regionale, e in Piemonte «in caso di raggiungimento di livelli qualitativi prestabiliti» spiegano dall'assessorato ai Trasporti, mentre nelle Marche è già deciso che dopo gli ultimi ritocchi scattati a inizio anno (+10%), arriveranno aumenti del 5% dal 2012.
Le Province, dal canto loro, continuano ad aumentare le addizionali sull'Rc auto: in 29 avevano già alzato il balzello un mese fa (si veda Il Sole 24 Ore del 27 giugno) e ora la quota è salita a 36, compresi sette capoluoghi di regione (Ancona, Bologna, Catanzaro, L'Aquila, Milano, Perugia e Venezia). «L'imposta sulla Rc auto - stimano dalla Uil, dipartimento politiche territoriali – comporterà aumenti medi dell'1,7% rispetto allo scorso anno, 45 euro a testa per gli automobilisti».
Quasi 200, invece, i Comuni che hanno deciso o sono in procinto di alzare l'addizionale all'Irpef (si veda anche il servizio a pagina 2), mentre l'addizionale regionale è aumentata in Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia.
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