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7/29/2011 | federico leardini
Una decisione-shock? La scelta di affossare definitivamente la moneta unica? O semplicemente la presa di coscienza che il rischio insolvenza per l'Italia si fa concreto e continuare a investire in titoli di stato del nostro Paese (pur garantendo un rendimento sempre maggiore) è una scommessa tipica del gioco del lotto? Al netto delle opinioni la notizia riportata mercoledì dal Financial Times, secondo la quale nei primi sei mesi del 2011 Deutsche Bank avrebbe tagliato l'esposizione verso le obbligazioni italiane dell'88% (per un controvalore di circa 7 miliardi di euro) ha sconvolto Romano Prodi.
IL COMMENTO - L'ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea indossa l'abito dell'economista e in un'intervista rilasciata a margine di un evento della regione Emilia Romagna dice la sua: «E' la dimostrazione di una mancanza di solidarietà che porta al suicidio anche per la Germania. Significa la fine di ogni legame di solidarietà e significa obbligare tutti a giocare in difesa. E quando questo viene dalla Germania, un Paese che ha avuto più saggezza nel capire gli altri fino a qualche anno fa, sono assolutamente turbato». Strali (che assumono peso specifico maggiore se commisurati alla sobrietà del personaggio) nei confronti della massima istituzione creditizia tedesca, invitata ad avere maggiore senso di responsabilità e di leadership.
I MERCATI - Sono molti gli osservatori che attribuiscono alla decisione di Deutsche Bank l'aumento del differenziale tra BTp e Bund giovedì schizzato a 336 punti base. Unito anche al maggior rendimento dei credit default swaps collegati alle obbligazioni italiane, di cui sta facendo incetta proprio la banca centrale tedesca per tutelarsi dal rischio insolvenza.
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