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7/28/2011 | federico leardini
Standard & Poor ha ridotto nuovamente il rating della Grecia portandolo da "CCC", corrispondente a "vulnerabile", a "CC", corrispondente ad un debito "molto vulnerabile e altamente speculativo". Le prospettive sono negative. Confermato il giudizio "C" sul debito a breve.
La decisione, spiega l'agenzia di rating, è stata adottata dopo l'annuncio del coinvolgimento dei privati nello scambio di titoli di stato greci. Una volta avviata la ristrutturazione del debito greco, annuncia S&P, i rating saranno con molta probabilità ulteriormente abbassati a "SD", livello corrispondente a "default selettivo". S&P aveva già reso noto di considerare il piano di riscadenziamento del debito greco approvato dai vertici dell'Eurozona come una forma di default selettivo. Sulla stessa lunghezza d'onda le altre agenzie di rating: Moody's che nei giorni scorsi ha anch'essa tagliato il merito di credito di Atene e Fitch.
Secondo l'agenzia americana, il coinvolgimento dei privati nel salvataggio di Atene non sarebbe altro che una ristrutturazione mascherata. I possessori di bond greci, secondo le sue stime, dovrebbero recuperare tra il 30 e il 50 per cento del loro investimento iniziale aderendo al riscadenzamento.
«I termini sia del buyback (riacquisto) che del "rollover" (il rinnovo, cioè, dei titoli a scadenza) appare sfavorevole per gli investitori», avverte S&P. L'agenzia boccia anche l'ipotesi dei cosiddetti "Brady Bond" grazie al quale le banche commerciali insieme agli Stati Uniti, al Fondo Monetario Internazionale e al Club di Parigi dei creditori sovrani hanno potuto ristrutturare e ridurre il debito dei governi latino americani e dell'Europa dell'est alla fine degli anni '80.
Le prospettive negative sul rating assegnato alla Grecia riflettono il fatto che "probabilmente" S&P taglierà il rating
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