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Ceo, si sente la crisi

7/27/2011 | federico leardini

I top manager delle blue chip italiane vedono riflessi sui loro compensi la contrazione dell'economia


All'amministratore delegato si è ristretto il compenso. Stiamo parlando di grandi società, quelle del Ftse Mib, il più significativo indice azionario della Borsa italiana, il paniere che racchiude le azioni delle 40 maggiori società italiane ed estere quotate sui mercati gestiti da Borsa Italiana. Chi è al vertice delle società di questo paniere negli ultimi anni non ha visto più replicarsi quello che accadeva fino all'inizio degli anni 2000. Con o senza eccellenti risultati ci sono stati anni in cui i compensi degli ad crescevano al ritmo di quelle due cifre che ormai sembrano un lontano ricordo. Il compenso fisso del 2005 sul 2004, se prendiamo la mediana (valore centrale della distribuzione con il 50% delle osservazioni al di sopra e al di sotto di questo valore) è cresciuto dell'11%, l'anno successivo del 3,6%, poi 8,3 per cento. Nel 2008 i valori della crescita cambiano notevolmente: +0,6 per cento. Poi nel 2009 la variazione si ferma all'1,8% e nel 2010 all'1,6 per cento. Dall'analisi con cui HayGroup ha ricostruito l'andamento della busta paga degli ad delle quotate di Borsa italiana il compenso fisso nel 2010, in mediana, è stato pari a 1,417 milioni di euro, con una crescita rispetto all'anno precedente dell'1,6%, come si legge nelle tabelle a fianco.
Alle crescite vertiginose del fisso e del bonus che ci sono state fino al 2005, «si è sostituita una fase di stabilizzazione come testimonia il fatto che negli ultimi tre anni le retribuzioni, fisse, praticamente non sono cresciute», spiega Matteo Fiocchi, di HayGroup, a meno di considerare crescita una percentuale tra lo 0,6 e l'1,6 per cento. Diverso il discorso per i compensi totali che hanno continuato a crescere fino al 2009 per poi avere un momento di blocco nel 2010. Se analizziamo il loro andamento in mediana si passa dal 19% del 2005-2004, al 10,2% del 2006-2005 fino ad arrivare agli ultimi tre anni in cui l'andamento è stato il seguente: +3,6% nel 2008-2007, +12,8% nel 2009-2008 e infine +1,1% nel 2010-2009. Effetto della crisi? In parte sì. Ma certamente anche «le regole dettate dal Financial stability board hanno calmierato la crescita delle retribuzioni fisse, come di quelle variabili», continua Fiocchi. Per l'amministratore delegato, in mediana, nel 2010 il compenso totale è stato infatti pari a 2 milioni e 39.875 euro. Il valore del bonus di 850mila euro, pari a circa il 75% del compenso fisso.

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